Gli errori da non fare con le bottiglie importanti

Natale, Capodanno, oppure  quando ci si riunisce per un compleanno, un matrimonio o un evento speciale. O semplicemente quando si ospita una persona a cui si tiene in modo particolare o che si ritiene importante. Qualunque sia l'occasione, in un pranzo o cena che per noi ha valore, per fare festa è bella consuetudine stappare qualche bottiglia di pregio, a sottolineare l'importanza - anche affettiva - dell'evento. 

Tra gli errori da evitare, però, occorre non dimenticare la sequenza secondo cui è bene servire i vini, che devono andare dallo spumante servito come aperitivo, al bianco che deve accompagnare i primi (nel caso anche i secondi, se di pesce), fino al vino rosso, meglio se di grande struttura quando si ha di fronte una portata a base di cacciagione o selvaggina, prima di chiudere con un vino dolce in abbinamento al dessert. In molti ritengono che sia un gesto nobile finire il pasto con lo champagne, ma la realtà è che si tratta di una scelta che pregiudica la possibilità di apprezzare sia il piatto sia il grande vino francese, in quanto il dolce richiama il dolce. 
 

Peraltro, essendo queste occasioni in cui si consumano più bicchieri, il consiglio è quello di evitare di proporre vini passiti o liquorosi, che affaticano ulteriormente e che sarebbe meglio apprezzare in altri momenti, in situazioni dove si mangi e beva meno, accompagnandoli a formaggi o dolci. Oppure gustandoli come vino da meditazione. 

A Natale e a Capodanno si aprano le migliori bottiglie che conserviamo in cantina - consiglia Paolo Massobrio - E' questo il momento non per ostentare, e neanche per esagerare, ma per regalare il meglio di noi a chi abbiamo accanto. 

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