Torino ha una lunga tradizione nella lavorazione artigianale del cioccolato. Il suo legame con questo prezioso ingrediente inizia nel 1560, quando il duca Emanuele Filiberto festeggiò il trasferimento della capitale del Ducato di Savoia da Chambery a Torino, facendo servire della cioccolata calda. Da allora la creatività torinese ha utilizzato il cioccolato per far nascere molte celebri golosità come il Bicerin, presso l’omonimo locale, una bevanda calda a base di caffè, cacao, crema di latte, oppure il cioccolatino gianduiotto (che ha tra gli ingredienti le preziose nocciole delle Langhe), il celebre cremino (cioccolatino a tre strati con gianduja, cioccolato e nocciola). Oggi il panorama del cioccolato torinese è composto da tanti bravi produttori capaci di portare qualcosa di distintivo, che hanno reso la città una capitale del cioccolato a livello internazionale.
Storica è la Pasticceria Pfatisch, inaugurata dal maestro di origine bavarese Gustavo Pfatisch nel 1915. Oggi alla guida vi sono Francesco Ciocatto e il suo team, ma il locale originario è rimasto intatto dalla fondazione, nella sua sede via Sacchi 42, ed è un esempio di locale storico d’Italia e patrimonio culturale. La produzione annovera gianduiotti, tavolette, creme da spalmare e pralineria; fiore all’occhiello Il Festivo, la torta nata agli inizi degli anni Sessanta, composta da due dischi di meringata al cacao farciti di crema chantilly al cioccolato e ricoperti da granella di cioccolato, guarnito dal caratteristico ciuffo di cioccolato sfoglia.
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