Gragnano, in provincia di Napoli, non è solo un comune, ma un simbolo della pasta di qualità. Un luogo dove la tradizione si tramanda da secoli, dando vita a prodotti che hanno conquistato il mondo. Il segreto del successo di Gragnano risiede in un connubio perfetto: il microclima tra i monti Lattari e il Golfo di Napoli, che regala temperature e umidità ideali per l'essiccazione della pasta, e l'acqua pura di sorgente, che conferisce al prodotto un sapore unico.
Già nel XVI secolo, i primi pastifici locali cominciarono a sorgere, e nel 1800 il loro numero raggiunse il centinaio. Oggi, l'arte della pasta a Gragnano è portata avanti da diversi pastifici artigianali, che utilizzano ancora i metodi tradizionali: trafile in bronzo, essiccazione lenta a bassa temperatura e una lavorazione attenta in ogni fase. Il risultato è una pasta dal profumo inebriante di grano maturo, dalla consistenza rugosa perfetta per trattenere i condimenti e un sapore che conquista al primo assaggio.
A Gragnano il pastificio Gentile, oggi di proprietà della famiglia Zampino, per la produzione impiega solo grano Senatore Cappelli e per l’essiccazione utilizza il metodo inventato dall’ingegner Cirillo di Torre Annunziata nel 1919. Il loro cavallo di battaglia è il fusillo lavorato a mano, ma non da meno sono anche i paccheri e lo Spaghettone, un formato unico nel suo genere con diametro di 2,7 mm.
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Già nel XVI secolo, i primi pastifici locali cominciarono a sorgere, e nel 1800 il loro numero raggiunse il centinaio. Oggi, l'arte della pasta a Gragnano è portata avanti da diversi pastifici artigianali, che utilizzano ancora i metodi tradizionali: trafile in bronzo, essiccazione lenta a bassa temperatura e una lavorazione attenta in ogni fase. Il risultato è una pasta dal profumo inebriante di grano maturo, dalla consistenza rugosa perfetta per trattenere i condimenti e un sapore che conquista al primo assaggio.
A Gragnano il pastificio Gentile, oggi di proprietà della famiglia Zampino, per la produzione impiega solo grano Senatore Cappelli e per l’essiccazione utilizza il metodo inventato dall’ingegner Cirillo di Torre Annunziata nel 1919. Il loro cavallo di battaglia è il fusillo lavorato a mano, ma non da meno sono anche i paccheri e lo Spaghettone, un formato unico nel suo genere con diametro di 2,7 mm.
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