Le visite che leggeremo sulla nuova guida IlGolosario Ristoranti 2025
Dieci soste del nostro girovagare più alcuni spunti finali, che meritano subito il viaggio.
Siamo al lavoro per l’edizione 2025 de IlGolosario Ristoranti, che sarà la numero 10 ma anche per rendere sempre più importante e preziosa la nostra App IlGolosario Totale, che sta riscuotendo grandi consensi, avendo al suo interno anche i negozi e le cantine che offrono un’esperienza di enoturismo.
CROTASC - MESE (So)
Nell’ultima nostra visita abbiamo trovato, se possibile, ancora più grandi i vini della famiglia Prevostini. Già questo, ovvero poter assaggiare (anche a bicchiere) tutti i cru già nostri Top Hundred di questa cantina, sarebbe un buon motivo per salire qui, al Crotasc. Ma la sosta in questo loro ristorante è più che consigliata anche per la cucina.
Seduti nella prima sala in legno o in quella rustica chiusa in fondo dalla roccia del crotto o, nella bella stagione, all'aperto, all'ombra degli antichi e imponenti castagni. Con patronne Michela, che guida uno staff che mostra professionalità, per voi cucina italiana e di territorio per un menu che si muove senza imbarazzo tra tradizione e creatività.
I piatti? Per iniziare antipasto “pregustativo” con brisaola, lonza di maiale affumicata, capocollo di maialino e salamino bastardell. O via con la millefoglie di lingua di vitello cubetti di patate verdure in agrodolce salsa verde. Tra i primi, gola in festa con gnocchetti bianchi di Mese con farina bianca e mollica di pane burro versato e salvia o con i pizzoccheri della Valtellina verze e patate. Poi guancialetto di vitello cotto a bassa temperatura o pernice al vino bianco e amarene sciroppate (rara pietanza). Dopo i formaggi, ideali per finire le bottiglie, soprattutto lo Sforzato Corte di Cama, si chiude con semifreddo al Braulio salsa al cioccolato meringa sbriciolata. (Marco Gatti)
via don Primo Lucchinetti 63 - tel. 034341003
SORA LELLA - ROMA
La storia della cucina romana e della cultura dell’accoglienza capitolina più autentica vive qui. In questo tempio del gusto, legato indissolubilmente alla figura di Elena Fabrizi, per tutti Sora Lella, attrice, conduttrice televisiva, vincitrice di un David di Donatello nel 1984, ma soprattutto cuoca e anima di questa grande trattoria.
A portare avanti la sua eredità, nel gioioso locale storico, sull'isola Tiberina, oggi sono i nipoti, che hanno il merito di mantenere intatto lo spirito originale a garanzia di una sosta che si rivela ogni volta una esperienza di piena soddisfazione. Con i vini di una ampia cantina che il nipote Simone ha costruito con competenza e passione, in tavola due golosità imperdibili come quelle polpettine di nonna Lella (specialità dal 1940) di cui non si finirebbe più di mangiarne, o come quegli gnocchi all'amatriciana che buoni come li gusterete qui non li troverete da nessuna parte. E ancora i tonnarelli alla cuccagna “dal 1961”, le animelle al Marsala, piuttosto che la coda alla vaccinara o la trippa. A chiudere gola in festa con torta di ricotta Dop con confettura di visciole di Cantiano e stragoloso maritozzo romana con panna fresca. Che gioia! (Marco Gatti)
via di Ponte Quattro Capi, 16 - tel. 066861601
CASCINA DON GUANELLA - VALMADRERA (Lc)
Tra i premiati di Golosaria Milano lo scorso novembre c’era questo agriturismo, modello di agricoltura sociale, nato per dare ai minori con difficoltà la possibilità di formarsi e inserirsi in un contesto lavorativo. Ci siamo tornati e il nostro giudizio conferma che questa realtà guidata con passione extra large dall’istrionico e geniale don Agostino Frasson, è una vera eccellenza. Negli 800 metri quadri di terreno coltivabile ci sono i terrazzamenti con i vigneti, gli orti con le verdure e i frutteti, poi la grande stalla con le Fassone piemontesi e le capre, lo spazio per i maiali, una struttura che ospita i laboratori per la trasformazione dei prodotti, lo spaccio aziendale dove si possono acquistare le loro uova, pane, frutti e verdure. All’interno, fiore all’occhiello, lo spazio per la ristorazione che opera nel rispetto del Km 0.
Nella sala luminosa avrete uovo alla coque, erbe fini e crema di funghi al tartufo estivo o bocconcini fritti di zucchine con gocce di maionese come antipasto. Di primo, spaghetti alla chitarra al ragù bianco di Fassona o gnocchi di mais con piccole verdure del “nostro orto”. Di secondo un buonissimo spezzatino di Fassona servito con piselli freschi o lo stragoloso piatto di degustazione di formaggi di capra della Cascina. L’arrivederci, perché qui non vedrete l’ora di tornare, con il gelato fiordilatte con coulis di lamponi e fragole e meringa! Attenzione, meritano anche i loro vini e le birre. (Marco Gatti)
piazza Rossè, 3 - tel. 3347009827
TRATTORIA NUOVO MACELLO - MILANO
La sosta più entusiasmante di queste settimane, e tra le migliori dell’anno, all’ombra della Madonnina, l’abbiamo fatta qui. In questa trattoria dalla declinazione contemporanea che amiamo perché è luogo capace di tenere insieme storia e presente, con tanta sostanza (fatta di grandissima professionalità) e niente fuffa (quel fare ristorazione dove vince il narcisismo di chef e personale di sala a discapito delle esigenze del cliente). Il merito è tutto di Giovanni Traversone, chef, e di sua sorella Paola, in sala, che con il loro talento onorano la storia di questo locale aperto nel 1928 e dal 1959 preso in mano dai loro nonni, Maddalena e Giovanni.
Nella bella sala con i tavoli apparecchiati in modo curato e servizio professionale, piatti che sono interpretazione geniale, creativa, golosa, delle ricette della tradizione italiana. Per voi, mondeghili (polpette milanesi), salsa agrodolce di pomodoro e carote e affumicate, o nervetti con le cipolle o ancora lingua per iniziare.
Poi, da assaggiare il risotto con gli stimmi di zafferano burro superiore e Lodigiano riserva, è la versione migliore del “risotto giallo” della città! In alternativa agnolotti d'arrosto di vitello, scarola, “gras de rost", acqua di pomodoro verde e nigella. Tra i secondi la specialità che li vede da tempo sul gradino più alto del podio, come migliori interpreti, quella "coteletta" di vitello alta cottura rosata con osso che è il piatto che vale il viaggio. C’è sempre un pesce secondo il mercato preparato con carpione di cipollotti. Infine gelato di puro pistacchio con salsa di cioccolato fondente e pistacchi salati o meringata alle fragole, vin brulé e zabaione il dolce finale. (Marco Gatti)
via Lombroso, 20 - tel. 0259902122
DUE COLONNE - TRUCCAZZANO (Mi)
Ad Albignano, frazione di Truccazzano, tre sono i punti di riferimento, ovvero la Chiesa, il Municipio e le Due Colonne. Anima di questa trattoria quel Corrado Invernizzi che, ex macellaio e salumiere del paese, con il suo piglio da oste d'altri tempi, un po’ Peppone e un po’ Don Camillo, oggi con la sua simpatia contagiosa ha fatto di questo nostro indirizzo del cuore un luogo di ritrovo e di gusto unico.
Bella l’atmosfera, ospitale e familiare, ma dove servizio e fornelli sono seguiti con professionalità ed esperienza. Con una selezione di oltre 500 vini (custoditi nella recuperata cantina di Palazzo Anguissola) e proposti anche alla mescita, va in scena una cucina milanese e lombarda. Sarete felici con la tartare di Fassona piemontese con crema di cipolla rossa, bottarga d'uovo e chips al grano arso o con la lingua con la cipolla rossa. Poi imperdibile un risotto, che potrete avere alla milanese (anche con l’ossobuco), o ai funghi, o ancora con pasta di salame e con castagne mantecato al Bagoss. In alternativa pappardelle al ragù di coniglio o pici fatti in casa al ragù di cinghiale. Poi quello che è il piatto che vale il viaggio: la costoletta di vitello alla Vecchia Milano cotta nel burro chiarificato. Altrimenti cassoeula (in inverno), bollito misto, terrina di coniglio con falda di peperoni, scarola e mostarda cremonese o merluzzo in umido. Tenetevi uno spazio per il dolce perché se siete golosi impazzirete con la millefoglie con crema mascarpone e fragole, un capolavoro! Qui è gusto della vita! (Marco Gatti)
largo Conti Anguissola, 3 - tel. 029583025
ARAGOSTA - Livorno
E che dire invece del mitico caciuccio alla livornese, preparato su una maxi padella nel dehors del ristorante Aragosta, una icona della nostra guida, conosciuta anche ai visitatori di Golosaria per la linea di prodotti sughi d’aMare in vasetti pronti da mangiare e realizzati con materie prime selezionatissime, a iniziare dal pomodoro bio.
Qui il pesce la fa da padrone e oltre alla mia visita concordo con il giudizio entusiastico di un nostro collaboratore che c’è stato pochi giorni dopo apprezzando anche il fritto misto aereo di Michelangelo Rongo. Gran bella soddisfazione. (Paolo Massobrio)
piazza dell’Arsenale, 6 - tel. 3472599363
Cavour Bistrot e La Fermata a Spinetta Marengo - Alessandria
C’è nuova vita in questo locale glorioso – il Cavour Bistrot – che un tempo portava il nome di Alli Due Buoi Rossi. Lo chef Carlo Scanferla è davvero bravo e questo è un appello a tornare senza indugio in un locale elegante, dove anche i prezzi sono giusti e la qualità del servizio adeguata a una sosta da ricordare.
Ci è bastato assaggiare la focaccia a lunga lievitazione proposta nel lunch con verdure dell’orto e bleu, per capire l’impronta; quindi vitello tonnato insalata russa e carne battuta a coltello. Superbi gli agnolotti al sugo d’arrosto, iconici e perfetti i rabaton. E il risotto agli agrumi e polpa di granchio. Si chiude con bonet e panna cotta. Ma nella prossima guida vi racconteremo più diffusamente.
Ma già che siamo ad Alessandria, o meglio a Spinetta Marengo, non possiamo tacere che nella sosta alla Fermata di Riccardo Aiachini, alla faccia della Michelin e delle sue spedizioni punitive sui punti solidi della nostra ristorazione, abbiamo fatto la cena migliore di sempre.
Eravamo in cinque e per tutti ci sono state parole di entusiasmo, a partire dall’iconica cipolla ripiena; quindi il tonno di coniglio; i tagliolini aglio, olio e peperoncini con gamberi crudi; gli gnocchi di patate della Valle Grue con vongole veraci, il merluzzo pomodoro e pomodoro, il fegato di vitello con crema al cipollotto e fondo al Marsala. In chiusura un superbo tortino di mele, uvetta e pasta di mandorle con gelato alla crema. (Paolo Massobrio)
Cavour Bistrot: via Cavour, 32 - tel. 0131517105
La Fermata: via bolla, 2 - tel. 0131617508
CASA DELLA ROCCA - Dolcedo (Im)
Appena arrivato di fronte al ristorante Casa della Rocca di Dolcedo (Imperia) con la teoria di dehors mi è venuto d’istinto un pensiero: RESISTETE!!!
Anche all’interno il locale è intimo e famigliare, così come lo staff con lo chef Fabio Maiano e sua moglie Valeria Rolando in sala (vedi foto sotto insieme a Samauele Maio al centro), che avevamo trovato, pensate un po’, a Fobello, nel locale d’albergo aperto da Cesare Battisti del Ratanà con la complicità di Vulaiga.
Via allora con un buon polpo verace di scoglio, salsa al Vermentino e primizie estive, le linguine di Felicetti al pesto, il risotto con polvere di pomodoro, capperi di salina, acciughe, chips di aglio di Vessalico e clorofilla. Da provare la nostra bouillabaisse con gambero di Oneglia, scampo, molluschi e pescato del giorno, ma anche la superba spalletta di agnello delle Dolomiti lucane cotto al BBQ con zucchine trombetta dell’orto. Buoni anche i dolci e la piccola pasticceria. (Paolo Massobrio)
via ripalta - tel. 0183682648
Il BIANCOSPINO - Fubine (AL)
Ultima prova del mese in questa trattoria semplice, dove una coppia fa tutto in casa, con tanta passione. Discreta scelta di vini e un menu che ci ha reso felici. Intanto il crostino con le acciughe al verde, e poi il soufflé di patate con tartufo nero e leggera gorgonzola. Fra i primi ottimi sia gli agnolotti caserecci alla Monferrina sia quelli al ristretto di Barbera (senza carne ma solo vino consumato in cottura).
Buono lo stracotto di vitellone alla Barbera d’Asti con polenta croccante a fette e la mia trippa in umido con fagiolini cannellini. Chiusura con lo zabaione freddo e i loro biscottini, la crostata fatta in casa, il dolce alle nocciole in vasetto. Siamo stati bene. (Paolo Massobrio)
regione Fugazza, 8 - tel. 340163 8181
Altre visite
al LODIGIANI (tel. 029815538) di Carpiano (Mi), in frazione Francolino, le cena è stata all’insegna del “senza infamia e senza lode”. Buona la selezione dei vini, decisamente triste il fritto misto di pesce, per un locale di passaggio che tuttavia è un po’ datato con un servizio di routine. Non male tuttavia i primi: fettuccine di Gragnano leggermente piccanti e spaghetti cacio e pepe al crudo di gambero.
All’OSTERIA DELLE ZUCCHE VUOTE (tel. 3891623562) di Quargnento (Al) ci si va sempre volentieri, e i ragazzi ci mettono in cuore. Ma se possiamo dare un consiglio: evitiamo barocchismi sui piatti con troppa abbondanza di verdure fritte o fresche o stufate sui piatti. Non aggiungono nulla, se non esteticamente. Tuttavia è divertente il C’era una volta una matita (bavarese al mascarpone, savoiardo e terra di cioccolato e caffè).
Nel viaggio verso il centro Italia, poi, due soste felici: a Sermoneta (Lt) al BONIFACIO VIII (tel. 0773317261) di Vincenzo Piccolo (ottima la coscia d’oca con le patate, un po’ grossolana la parmigiana) ma quanto sono buoni i suoi Amari che ogni anno spaccano a Golosaria?
E poi al COLLE (tel. 0558422208) di Barberino del Mugello (Fi), dove anche una semplice pasta al pomodoro era fantastica. Però lo chef-patron che a mezzogiorno cura i piatti del self service d’autore si è raccomandato di venire al venerdì, nello spazio ristorante, perché lui da Livorno porta a casa il pesce vivo, che poi va sulla griglia.
A Grazzano Badoglio (At) IL BAGATTO (tel. 0141925110) è sempre una sicurezza, per gli agnolotti, i tagliolini fatti in casa, ma sono sfiziosi anche gli antipasti piemontesi: sette assaggi in un unico piatto. Felicità!
Ad Asti abbiamo provato il ristorante LA FERTE’, corretto, ma senza particolare originalità. Con Marco Gatti siamo stati anche a Milano all’ANTICA TRATTORIA DELLA PESA di via Pasubio 10. Locale fascinoso, con prezzi “milanesi”, ma esecuzione dei piatti perfetti. Il mio risotto al salto era da farsi ricordare, così come il risotto giallo e la cotoletta alla milanese. Bravi!
Sosta a pranzo anche a Vespolate (No), alla TRATTORIA DEL POPOLO che a mezzogiorno ha un menu fisso (a 13 euro), ma alla sera, Carla e Veronica cucinano una delle migliore panisce del circondario e persino i bruscitt. A mezzodì ci siano accontentati delle polpette (buonissime) e anche della torta nocciolata fatta in casa.
A Orzinuovi (Bs) in località Barco, abbiamo fatto una sosta veloce al ristorante SAUR che vede in cucina Nicholas Carusio (foto sotto) e Alessandro Sciortino.
E mi è bastato assaggiare la lingua croccante con porro e salsa verde e il maialino con albicocca e cipollotto per mandare subito un collaboratore che presto ci dirà. Tuttavia questo posto rimane una chicca, così come l’agriturismo CHIOSO DI SOTTO di Moscazzano (Cr), che ci ha fatto assaggiare uno dei migliori salami cremaschi (ma migliore in assoluto direi, fra i salami crudi dell’anno). Lo chef, che mi dicono sia molto bravo, si chiama Riccardo.
Ha poi fatto un salto in avanti il ristorante RUGGIERO di fianco alla Fiera di Verona, che ha aperto anche in centro, nei locali che un tempo erano quelli del ristorante Al Cristo. Anche qui una teoria di antipasti di mare freschissimi, e un fritto misto di pesce più che eccellente.
In Liguria, a Diano Borello (Im), è stato piacevole cena al CANDIDOLLO dallo chef Paolo, dove propongono un menu fisso con tre primi, tre secondi e svariati antipasti. Ma io puntavo sul coniglio con le patate (davvero buono) e sulle lumache. Anche se quegli gnocchi di borraggine erano invitanti. Sfiziosi tutti gli antipastini. Bella sosta!