Dal 2023 la Robiola di Roccaverano, un formaggio talmente antico che fu già descritto da Plinio il Vecchio (23-76 d.C.) e anche riportato nelle cronache dell’anno Mille, è diventata Roccaverano Dop. Ed è preparata solo il latte crudo intero di capra in purezza (non sono più ammesse miscele con altri latti) e commercializzata sia nella versione fresca, dove sviluppa una caratteristica nota acidula, sia in quella stagionata, con la pasta morbida che cede e s’increspa. La produzione è consentita in soli 19 comuni a cavallo tra le province di Alessandria e Asti, tra le colline di Langa, Val Bormida e Valle Erro. In particolare tra Monastero Bormida e Roccaverano, si trovano alcune delle realtà più stimate da ilGolosario appartenenti al Consorzio dei Produttori di Robiola di Roccaverano Dop che abbiamo il piacere di segnalarvi.
A Monastero Bormida c’è l’Azienda Agricola Marconi, che produce da anni il Roccaverano Dop utilizzando solo latte caprino al 100% e senza fermenti aggiunti. La Robiola viene venduta anche fasciata nella foglia di castagno e in quella di fico, affiancata da alcuni gustosi formaggi di nuova ideazione, anch’essi prodotti con solo latte crudo di capra, quali il Robiolone, il tronchetto Desiderio e il tomino Romantica.