Grande successo per il Vinitaly Tourism, l’iniziativa targata Vinitaly che ha raccolto alcune delle migliori proposte del Paese

L'enoturismo in Italia manifesta una persistente vitalità, evidenziata dalle dinamiche emergenti dall'ultima edizione di Vinitaly e dalle tendenze attuali del mercato. Da questo punto di vista è stato importante il successo che al Vinitaly appena concluso ha raccolto Vinitaly Tourism, una sezione specificamente dedicata alla promozione dell'enoturismo. L'iniziativa ha coinvolto 67 aziende provenienti da 15 regioni italiane e la partecipazione dei tour operator specializzati. L'obiettivo primario era quello di elevare gli standard di accoglienza nelle cantine e diversificare l'offerta enoturistica.
pic nic tra le vigne.jpgIl quadro dei mercati internazionali
L'analisi dei partecipanti stranieri a Vinitaly ha rilevato una flessione negli arrivi dalla Cina, controbilanciata da un incremento significativo di buyer provenienti da mercati strategici per il vino italiano. I dati sull'interesse internazionale sono incoraggianti: mercati consolidati come Stati Uniti (+5%) e Regno Unito (+30%) mostrano una forte attrattiva, così come altri bacini europei (Francia +30%, Belgio +20%, Olanda +20%), compensando il calo dalla Cina (-20%). In questo contesto di sviluppo, le analisi presentate durante l'evento da Roberta Garibaldi, presidente dell'Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e docente all'Università di Bergamo, hanno fornito spunti cruciali per delineare le strategie future del settore.
cantina moderna.jpgNonostante la crescita soprattutto dei connazionali che hanno visitato i luoghi del vino (sono passati in tre anni dal 60% all’attuale 77%) permangono alcune difficoltà che possono fare la differenza: mancanza di informazioni chiare, limitazioni degli orari e timore dei controlli stradali. Sotto la lente anche il prezzo delle visite: il 36% degli intervistati infatti non vorrebbe pagare più di 20 euro. Quindi sono due le strade che è importante percorrere: digitalizzazione per offrire il maggior numero di informazioni possibili ma anche offrire trasporti alternativi alla macchina per la sicurezza sulle strade.
piscina ok.jpgTendenze che si incrociano con quelle di un’altra indagine, sempre presentata nel contesto di Vinitaly, condotta da Ceseo e Movimento Turismo del vino su un campione di oltre 700 cantine, facenti parte di quest’ultimo, ha messo in luce come l’accoglienza nelle cantine italiane stia evolvendo, adattandosi alle caratteristiche culturali e paesaggistiche dei diversi territori con una crescita sia nel numero che nella diversificazione delle esperienze offerte. Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente di Mtv, sottolinea come la differenziazione dell'offerta sia un elemento chiave per il futuro del settore, e l'edizione 2025 di Cantine Aperte rappresenterà un'importante vetrina per le nuove tendenze, che includono attività come yoga tra i vigneti, cicloturismo, festival con musica e street food, e iniziative di storytelling legate al mondo del vino. E per quanto riguarda i prezzi si riscontra uniformità per le esperienze standard (tra i 20 e 25 euro), ma non manca un’offerta premium, soprattutto in Toscana e Umbria dedicata a un pubblico di nicchia però molto interessante per i produttori.
degustazione.jpgIl contributo del Golosario Wine Tour
In questo contesto di evoluzione, il Golosario Wine Tour si configura come una risorsa di rilievo per gli appassionati del turismo enogastronomico. L'edizione 2025 presenta una dettagliata descrizione di 1.700 aziende vitivinicole italiane, che integrano la produzione di vino con proposte di ospitalità turistica, a conferma della dinamicità e della continua espansione del settore. E, a livello di statistiche, dall’osservatorio del Golosario si evince che 670 cantine hanno camere e ben 442 offrono servizi di ristorazione. Segno che l’enoturismo italiano si sta strutturando.
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