Andrea Bruzzone è il titolare dell'omonima Enoteca, dal 1991 a Genova Bolzaneto. Ma è anche produttore di vino e di molto altro

Enoteca fornita, produttore di vino, autore di infusi, ideatore del primo Metodo Classico di Genova. Racchiudere la figura di Andrea Bruzzone in una definizione non è semplice. Dietro la sua espressione tranquilla, vibra un maremoto di idee. E allora, per cominciare a raccontarlo, meglio partire dall'inizio e andare a sfrucugliare nella storia di famiglia, per incontrare papà Genio, nel secondo dopoguerra oste a Serrà Ricco (in Valpolcevera, vallata alle spalle di Genova). La creatività di Andrea Bruzzone s'intride delle passioni di famiglia: buon bere e buon cibo su tutte.

Nel 1991 apre l'enoteca, a Bolzaneto (via Bolzaneto, 94r – tel. 0107455157) , dove è tuttora. Qui si trova una selezione di bottiglie ricercate, che coprono il meglio di Italia e Francia. Ma – da buon oste – ci sono anche liquori e distillati di gran selezione, a prezzi più che onesti. C'è spazio anche per il vino sfuso, pratica comune a Genova, quasi perduta negli anni scorsi, ma mai cessata definitivamente.

Ma Bruzzone è anche cantina. Basta tuffarsi nel retrobottega, per scoprire uno stanzone quadrato, dove trovano rifugio le botti. Bruzzone è uno dei pochissimi a portare avanti la tradizione del Coronata, il “mitico” bianco di Genova. Andrea non ha vigne di proprietà, ma da anni collabora con 6 contadini dispiegati tra Genova (Fegino e Morego), Serra Riccò e Sant'Olcese. Meno di un ettaro in totale, dalle cui uve trae Bianchetta, Vermentino, Coronata (frutto di uve bianchetta, bosco, rollo e vermentino, coltivate solo nei confini cittadini), e poi un rosso a base ciliegiolo, dolcetto e barbera, coltivate in Valpolcevera.

A fine 2015, poco prima di Natale - con una sfilata in abiti antichi lungo le vie del centro - ha lanciato Janua, il primo metodo classico della “città di Genova”, da uve vermentino e bianchetta, e prodotto in 1156 bottiglie. Colpisce per il perlage molto fine, i sentori più erbacei che fruttati, e poi per quel sorso salmastro e minerale, leggermente fumé sul finale, che sa proprio di mare e Liguria. Territoriale (in enoteca è venduto a 19,90 euro).

E poi ci sono gli infusi, liquori nati tra il 2014 e il 2015, contraddistinti, in etichetta, da una Fiat 600 stilizzata dall'artista Francesco Musante. Sono sette: all'erba luisa, al basilico di Prà, alla liquirizia, ai limoni liguri, al chinotto di Savona, al caffè (infuso di caffè arabica tostato a legna dalla torrefazione Ronchese di Ronco Scrivia), ai petali di rosa. All'assaggio, sono più fini che potenti, poco ruffiani, equilibrati.

La gamma si completa con il Chinato Coronato, vino Coronata aromatizzato dolce (con arance amare e ciliegie selvatiche) e secco (con cardamomo e china) e con un vermouth di un bel colore ambrato, la cui ricetta – spiega Bruzzone - “si basa sulla memoria e sui buoni vermouth assaggiati nella mia vita”. Ci sono infine un amaro, e tre grappe monovitigno: ciliegiolo, bianchetta e vermentino, elaborate nella distilleria Beccaris di Costigliole d'Asti.

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