Sono 20 e rappresentano tutte le diverse categorie produttive

Sono 20 i nuovi "Maestri del Gusto di Torino e provincia" decretati da Camera di commercio di Torino, il suo Laboratorio Chimico e a Slow Food per il prossimo biennio. E curiosamente il numero 20 ricorre anche perché sono anche i 20 anni di questo progetto, mentre in totale nel 2022, i Maestri sono 222!
Al di là della cabala, l’ottimo lavoro svolto si può evincere anche dalla suddivisione quasi equa dei nuovi Maestri tra le diverse categorie produttive: quella più rappresentativa è relativa alle pasticcerie (4 nuovi), mentre tutte le altre hanno 2 o 3 new entry.
insegna nuovi.jpgAndiamo a conoscerli: tra le Pasticcerie, ecco la Bottega del Canestrello di Borgofranco d’Ivrea, l'Antica Pasticceria Pan Belmonte di Cuorgnè, che deve il nome al dolce creato nel 1938 dal pasticcere Andrea Fenoglio: si produce a partire da ingredienti molto semplici (uova, zucchero e farina) e viene confezionato, in forma di lingotto, in una elegante scatola verde con il disegno del santuario mariano di Belmonte: un’immagine molto cara ai Canavesani; quindi la Pasticceria Ivett di Giaveno (must la piccola pasticceria e la gamma di torte), e Fabrizio Racca di Torino, abile creatore di dessert contemporanei condizionati da arte e moda, ottenuti plasmando in modo originale materie e ingredienti.

Rimanendo in tema dolciario, ecco 2 nuovi Maestri Cioccolatieri. Si tratta di Cioccolato Calcagno 1946 di Collegno - top i gianduiotti, classici e fondenti, le creme spalmabili a base di nocciole Igp Piemonte e le tavolette fondenti, al latte e bianche, speziate e monorigine - e Chocolat Pasticceria di Gassino Torinese - da provare la pralineria fra cui spiccano le carezze di Gassino (tartufo con rum Giamaica) e i sospiri di Gassino (meringa con nocciola tostata, glassata con cioccolato fondente) -.

Due sono anche i nuovi Maestri Gelatieri, entrambi declinati al femminile: la prima delle due è la valsusina Giulia Guastella, che nel suo locale Il Gelato di Giulia a Borgone Susa produce gelati con latte di cascina, uova biologiche, frutta esclusivamente di stagione –, con un’attenzione particolare al discorso sostenibilità: le vaschette da asporto, i cucchiaini, le coppette sono tutte compostabili, mentre il latte viaggia solo in contenitori di acciaio regolarmente sanificato. Seconda new entry è invece un’attiva imprenditrice polacca, Silvia Wdowiak, giunta in Italia nel 1997. Nella sua Casa Clara di Torino, l’ispirazione dei gelati è legata alla scuola siciliana, ma registriamo anche un’attenta selezione di materie prime, tra cui diversi Presìdi Slow Food, e un omaggio al Piemonte con il Bogianen (con fave di cacao e ratafià).

Viene da Vinovo, un bravo apicoltore insignito del premio, Stefano Zoccolan: nella sua realtà Miemole, segue circa 400 arnie e la produzione da amatoriale si è trasformata in professionale. Il miele di acacia, tarassaco, millefiori e tiglio è prodotto negli apiari del Parco Naturale di Stupinigi. In estate le famiglie vengono spostate in Val Pellice, Val Chisone e Val Varaita al fine di raggiungere le fioriture e ottenere preziosi nettari come rododendro e millefiori.

Cambiamo categoria, dando spazio alle aziende agricole. A Trofarello, registriamo un nuovo Maestro nell’azienda agricola Agrimani, dedita alla coltivazione biologica e trasformazione di prodotti del territorio come peperoni, zucchine, pomodori tigrati o gialli, carote colorate oppure il cavolfiore di Moncalieri (Presidio Slow Food), peperoni di montagna (più piccoli, di forma triangolare) e il raro e dolce melone liscio; ma anche composte ai fiori di tarassaco, dado granulare a basso contenuto di sale e pomodorini confit, la confettura di more di gelso e rosmarino o quella con more, malva e camomilla. Insalate, minestroni, verdure cotte a vapore, fiori eduli sono imbustati e pronti per gli ordini online nelle cavagne. A Sciolze, invece, è stata premiata Delizie Andrè, realtà familiare che opera su quattro ettari a produzione integrata, dove i prodotti genuini di elevata qualità sono lavorati, appena raccolti, e trasferiti in barattolo (antipasti tra cui i peperoni con tonno, bagna caoda e il ricercatissimo antipasto alla piemontese. Tra le salse bagnetto verde e chutney di arancia e cipolla).

Anche le boutique del gusto registrano interessanti new entry: tra i formaggiai insigniti, ecco Ël Canton dij Formagg di corso Casale 314/a a Torino, quindi la gastronomia Gaote la Nata di Givoletto che rivela un lungo bancone pieno di pasta fresca fatta nel laboratorio interno e antipasti della tradizione piemontese come l’insalata russa e la giardiniera.

Ci sono anche due macellerie del capoluogo piemontese: La Bottega di Mastro Taricco, appendice sabauda dell’omonima attività in quel di Robilante (Cn), che porta in tavola tagli classici della fassona piemontese, ma anche prodotti che sempre più guardano alle esigenze dell’alimentazione odierna; e La Rosticceria Lorenzini: commercializzano tutti i tipi di carne – vitello, pollo, coniglio, maiale, tacchino –, salumi come prosciutto cotto, salame cotto, prosciutti di pollo e di tacchino, mortadella e preparati di carne come salsicce, hamburger e rolatine. Tra i prodotti di gastronomia alette di pollo, frittelle dolci, melanzane impanate, fritto misto alla piemontese, lasagne con carne e vegetariane.

Ultimi tre Maestri legati al food, il Panificio Di Maggio di Caselle Torinese: tutti i prodotti di panificazione – pane, focaccia, grissini, pizza –, sono realizzati con pasta madre fatta in proprio. Colombe e panettoni golosissimi a Pasqua e Natale, mentre il bauletto è un sostituto utile per tutte le stagioni. Il Micropanificio Dipinti di Pane di Collegno: il pane è prodotto esclusivamente con pasta madre, con un ciclo di lavoro diurno a lunga lievitazione, caratterizzato da una bassa acidità, con l’impiego di farine pregiate. Tra i prodotti più richiesti c’è il pane “Se mi vuoi” con semi misti, quello siciliano di semola di grano duro di Castelvetrano, i cracker di semi e le fette biscottate realizzate con il pan brioche invenduto. E il Pastificio re agnolotto di Moncalieri, che si distingue per produzione di pasta fresca e piatti di gastronomia: agnolotti piemontesi, i langaroli, i ravioli di magro e altri con una grande varietà di ripieni: pollo e scorza di limone, borragine, zucca, asparagi e castelmagno, pesto, patate e fagiolini sono tutti prodotti a rotazione secondo la stagionalità; ogni settimana anche diversi ravioli vegani. Validissimi anche quelli con il pesce.

E infine, registriamo due nuovi Maestri nel settore birra e vino: il primo è di Torino e si chiama Edit Brewing: la linea base comprende la Blanche Noise, di frumento con scorza di mandarino, camomilla e pepe lungo del Bengala, la dorata Mia, l’ambrata Glitch Slap, e poi birre stagionali e collaborazioni con altri birrifici. Si bevono in moderne lattine o dalle 19 spine del brew-pub con dehors annesso al birrificio. Il viticoltore è invece un piccolo produttore di vini di Borgomasino, La Palera: tra sue le referenze, Erbaluce, Passito di Erbaluce e Rosso Canavese.

Per consultare l’intero elenco e per info
https://www.maestridelgustotorino.com/

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