Testo publiredazionale
Immaginate un palazzo di fine settecento, con un giardino 'segreto' che profuma di agrumi, sotto il quale esiste un ipogeo scavato nella pietra, usato nel ‘500 come frantoio con sette presse e oggi trasformato in bottaia, dove si lasciano riposare i vini in piccole e grandi botti di rovere e si conservano le bottiglie delle varie annate.
Eccoci nella tenuta di
Duca Carlo Guarini, famiglia di origine normanna giunta nelle Puglie nell’XI secolo, i cui vini oggi, biologici certificati, rappresentano la tradizione pugliese, come il
Primitivo Vigne Vecchie dal 1985, uno dei primi in Puglia a portare orgogliosamente in etichetta il nome del vitigno, i rossi
Pìutri e
Natìvo da Negroamaro e il rosato
Campo di Mare. E ancora Malìa da Malvasia nera 100%, che ripropone un’antica tradizione di famiglia di fine ‘800, a cui si aggiunge dal 2013
Malìa Rosa, un piacevolissimo rosato 100% Malvasia nera.
E poi ci sono i vini innovativi, come
Taersia, una nuova e interessante espressione dello storico vitigno a bacca rossa, il
Negroamaro, vinificato in bianco e
Piccolebolle, il primo spumante da Negroamaro vinificato in bianco, metodo Martinotti, completamente prodotto e spumantizzato in cantina a Scorrano, frutto di una specifica tecnica di coltivazione in campo e di un accurato lavoro in cantina.
I vini storici invece parlano degli antenati e dei personaggi illustri con i quali hanno avuto rapporti nei secoli: /b>Boemondo il Primitivo dedicato al Principe di Taranto e primo figlio di Roberto Il Guiscardo;
Murà il bianco ottenuto da uve Sauvignon blanc, in onore di Gioacchino Murat, Re di Napoli e ancora il
900 Primitivo nato nel 2014 per festeggiare i 900 anni di vignaioli e ricordare l’antenato Accardo Guarini, Conte di Valesio, che già nel 1114 coltivava le sue vigne nella Tenuta Pìutri, tra Lecce e Brindisi. I passiti
Ambra da Sauvignon blanc e /b>Rarum, il primo in Puglia da uve Negroamaro e Malvasia nera.
Un viaggio a Scorrano è l’occasione per scoprire le infinite distese di
olivi nelle loro tenute Lucagiovanni, Raostino, Colmuni, Guarini e Boschetto. Si tratta di alberi secolari e maestosi, che hanno più di 600 anni di età con varietà tipiche della zona, la Cellina scorranese e l’Ogliarola. Da alcuni anni hanno anche creato una linea agroalimentare molto personale e di grande qualità,
Le Masserie del Duca.