La Fontina, formaggio iconico della Valle d’Aosta, è un prodotto molto antico che viene citato per la prima volta nel 1447 dal medico vercellese Pantaleone di Confienza nella sua Summa Lacticinorum. Solo nel 1887 sarà classificata ufficialmente con il nome di Fontina della Valle d’Aosta e nel 1995 diventerà un prodotto Dop. Viene identificata grazie a tre caratteristiche: il marchio di origine del produttore, il marchio di selezione, rilasciato da una commissione e il contrassegno alla vendita, ovvero la velina posizionata sul lato della forma. Un ulteriore segno distintivo è la numerazione delle forme: i primi 500 numeri indicano Fontine d’alpeggio prodotte col latte dei pascoli nelle stagioni estive da bovine di razza Pezzata Rossa, Pezzata Nera e Castana. Ricordiamo che occorrono circa 100 litri di latte per produrre una forma di Fontina e che le sue principali caratteristiche sono la pasta elastica, semicotta e morbida, l’occhiatura tipica e piuttosto uniforme e il gusto dolce, più o meno intenso, dovuto ai tempi di stagionatura. A tutela della produzione e del commercio della Fontina è nato, nel 1957, il Consorzio che procede alla marchiatura delle forme rispondenti al disciplinare di produzione.
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