Le ragazze di Chirico riprendono l’attività del nonno, puntando sulla frutta e sul peperoncino calabrese

La storia dell’azienda Chirico comincia negli anni Trenta quando il nonno Antonino, un giovane intraprendente, inizia a commercializzare bergamotto e cipolla rossa di Tropea, prima fuori dai confini della Calabria e nel Dopoguerra addirittura fuori dai confini nazionali. Negli anni Sessanta l’azienda (registrata ufficialmente come Chirico alla Camera di Commercio nel 1950) guarda agli Stati Uniti: Antonino attraversa l’oceano con la nave per andare a trattare con i buyer esteri. Sono anni eccezionali per gli affari: la commercializzazione si diversifica, per coprire tutte le stagioni, si acquistano terreni per fare una propria produzione. Intanto i figli studiano fuori, si stabiliscono al Nord e l’attività si va pian piano esaurendo però com’è accaduto spesso per la generazione più giovane di imprenditori agricoli, il richiamo alle radici è più forte dell’oblio. In questo caso la storia è tutta femminile: la figlia Anna con le nipoti Chiara e Serena decide di non disperdere la storia e il know how accumulato.

Nel 2017 rilanciano il nome Chirico con un nuovo progetto legato non più soltanto alla selezione di frutta ma alla trasformazione. I pilastri sono la capacità di scovare le migliori materie prime, le ricette di famiglie e una linea ben riconoscibile e completamente made in Calabria (dalla coltivazione alla trasformazione). Vengono realizzate una serie di composte, tra cui la composta di bacche di Goji, la composta piccante di peperoncino rosso, la composta di arance, la composta di bergamotto e la composta di clementine a cui si aggiungeranno con la prossima raccolta la composta di fragole, quella di ciliegie e di pesche. Le referenze resteranno sempre poche perché basate solo sui prodotti calabresi.

Lo stile è riconoscibile: dal profumo delicato e dalla consistenza differente a seconda della frutta (non aggiungono pectine) hanno un packaging ricercato e un consumo suggerito “personalizzato”. Come spiega la più giovane Anna: “Suggeriamo l’abbinamento a seconda della persona o dell’occasione”. Così una composta al bergamotto può accostarsi a un cocktail a base Martini come  a una tazza di tè, il peperoncino può essere suggerito in un buffet con i formaggi (confermiamo l’assaggio ottimo con gli erborinati) e le bacche di goji possono accompagnare la colazione, in unione a uno yogurt greco.

Saranno a Golosaria sabato 7 e domenica 8, per un debutto sulla scena gastronomica nazionale. 

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