Ottima cena al Castello di Razzano della famiglia Olearo
La famiglia Olearo è nei nostri radar da tempi antichi, essendo un'azienda vitivinicola di riferimento che ci ha stupito anche durante il lockdown quando aprii alcune bottiglie di quella Barbera d'Asti superiore "Campasso" che avevano sfidato il tempo (era del 2004).
Augusto Olearo e la sua famiglia hanno sempre avuto una caratteristica: quella di essere avanti, mutuando forse la loro esperienza da esempi oltreconfine. Infatti, fu il primo a creare un relais di charme con camere, spa, piscina, ma anche sala convegni e il museo ArteVino. E subito ebbe il riscontro di una clientela internazionale.
Sempre fra i primi ha creduto nell'olivicoltura (Olearo, ça va sans dire, era nel Dna) e produce un olio Evo più che eccellente così come una teoria di brut che si affiancano ai suoi rossi fra cui l'iconico Vino del Villaggio che è il Monferrato Rosso "Pian dei Tigli" 2017 (cabernet sauvignon e merlot). Ma che buono nella sera della nostra visita al ristorante, il Sauvignon San Spirit 2022.
Del ristorante, che vive in una teoria di sale eleganti che danno sulla corte ampia e quadrata del castello, ne avevamo sentito parlare bene, ma abbiamo atteso un anno prima di provare ufficialmente (ufficiosamente lo avevo già fatto a maggio durante la cena di un convegno dedicato all'olivicoltura) la cucina dell'ottimo Emanuele Monzeglio.
Ed ecco il menu che offre una teoria di antipasti iconici fra cui la carne cruda di fassone con robiolino, crema di nocciole e nuvole di Parmigiano (18 euro) o il girello di vitello in salsa tonnata (18 euro)
Fra i primi, oltre ai tradizionali agnolotti fatti a mano con burro e salvia e riduzione al sugo d'arrosto (18 euro)
ecco gli spaghettoni di Gragnano cacio e pepe con cozze e salsa agli agrumi (20 euro) e un superbo risotto Carnaroli ai funghi porcini con crema al Parmigiano (22 euro).
Fra i secondi, mi è piaciuto tantissimo il petto d'anatra marinato al caffè e cumino con cipolla di Tropea caramellata (26 euro),
ma non da meno era il coniglio "rustì" con carote al limone e umami di verdure (26 euro).
C'erano anche il guanciotto di maiale e la lingua scottata in padella ai tre bagnetti con gamberi. Hanno anche un menu della tradizione e uno "a mano libera", sempre con quattro portate, a 60 euro, escluso i vini.
Infine i dolci (10 euro): tortino di mela caramellata con crema alla curcuma a gelato; Giandujotto con sorbetto al frutto della passione; crema bruciata all'albicocca.
Cena davvero ottima, al pari dell'ambiente.
Lo troverete fra le nostre migliori tavole de IlGolosario ristoranti 2025.
N.B: il ristorante è aperto solo a cena, tranne il mercoledì che è giorno di chiusura
Castello di Razzano
Frazione Casarello - Strada Gessi, 2
Alfiano Natta (AL)
Tel. 0141 922535