Era il 1957 quando Duilio Fiorini realizza il sogno di aprire un caseificio a Roccalbegna, alle pendici del Monte Amiata. Inizia così la storia de Il Fiorino, uno dei caseifici artigianali più importanti in Italia nella produzione di pecorini, come dimostrano i 200 premi conquistati in diversi concorsi caseari in tutto il mondo. Ultimo straordinario risultato è stato l’inserimento da parte della giuria del Great Taste Awards del Cacio di Afrodite tra i 36 migliori prodotti al mondo nel settore food and beverage. Oggi a guidare l’azienda sono Angela Fiorini, figlia del fondatore, e il marito Simone Sargentoni che lavorano per proiettare Il Fiorino nell’orbita internazionale (tanto che oggi le specialità de Il Fiorino si trovano nei punti vendita più prestigiosi in Italia e all’estero, persino in Australia) senza dimenticare la tradizionale genuinità e l’artigianalità della lavorazione. Nella storia de Il Fiorino ci sono alcuni punti fermi: la qualità delle materie prime, a cominciare dal latte, proveniente solo da allevamenti ovini di Maremma, fino alla selezione dei prodotti per gli aromatizzati, al sale, al caglio o al legno per le assi di stagionatura e poi l’artigianalità, che prevede che ogni forma sia lavorata a mano in tutte le fasi del processo caseario. Anche l’arte della stagionatura e dell’affinamento hanno radici antiche, che si tramandano di generazione in generazione, con un unico segreto: far maturare i formaggi nel ventre della pietra di Roccalbegna. Fu Duilio Fiorini nel 1962 a costruire, su uno sperone di roccia, la grotta naturale oggi ‘culla’ dei formaggi del Fiorino. Là stagionano, per oltre un anno, su assi di legno e a temperatura naturale: la Riserva del Fondatore, il Cacio di Caterina, il Grotta del Fiorini, il Cacio di Venere, il Cacio Afrodite e il Cacio di Giove.