Cigno era il soprannome del fondatore di questo caseificio, Luigi Oggionni, famoso per il moto-furgoncino con cui percorreva la Brianza fin dagli anni Trenta per vendere i suoi formaggi. Da allora la crescita è stata inarrestabile e oggi il Cigno è sinonimo di produzione casearia di qualità: negli anni Sessanta con l’apertura del primo laboratorio, a cui se ne affiancò un secondo. Lo sviluppo produttivo non ha allentato le maglie del controllo qualitativo sulle materie prime: il latte è ancora raccolto dagli allevatori locali e si punta ancora sui formaggi a pasta filata e panna centrifuga. Da provare assolutamente il mascarpone, burroso e consistente, dal gusto dolce e poco sapido, ma anche mozzarella, scamorza, ricotta e la torta al formaggio, composta di mascarpone, robiola fresca, Gorgonzola e noci.