1996: un giovanissimo Teo Musso apre sulla piazza di Piozzo il suo brewpub, trasformando la birreria nata in quell’anno. Da allora Mr. Baladin è sempre stato un precursore del movimento della birra artigianale in Italia, disegnando nuove strade e intuendo i passaggi cruciali nel mondo delle craft beer. Non è un caso che nel 2008 nasca Open, la prima birra italiana open source. E mentre gli Open Baladin aprono in diverse città (Roma, Torino, Cuneo), così come i pub Baladin (Bologna, Jesolo), nel 2011 Baladin diventa birrificio agricolo, producendo oltre il 90% della materia prima utilizzata. Nello stesso anno nasce la Nazionale, la prima birra 100% italiana. Un universo che, per essere compreso, merita una visita al Baladin Open Garden: il grande giardino a Piozzo che ospita la produzione e la cascina per l’accoglienza. Le prime birre che vengono in mente citando Baladin sono da una parte quelle storiche: la Super, l’ambrata ispirata alle birre d’abbazia; la Wayan, ispirata alle saison; la Nora, speziata con zenzero e mirra; la Isaac, prodotta con frumento crudo, speziata con scorza d’arancia e coriandolo. Dall’altra, le birre sperimentali, dai lunghi affinamenti nel legno. Dalla Cantina Baladin nascono Terre, dedicata ai vini rossi; Lune, per i vini bianchi e poi la Xyauyù, grandissima birra da meditazione, declinata anche nelle versioni Barrel, Fumè, Kentucky e Kioke (affinata in una botte giapponese). Nel mezzo, birre che hanno lasciato il segno, la Rock’n’Roll che nasce da una selezione di luppoli e dall’aggiunta di pepe, la Mama Kriek, con ciliegie 'griotte', e la Suzi Dry con prugne. E ancora birra Metodo Classico, che riposa sui lieviti per 18 mesi con periodici remuage e sboccatura finale. La Pop, in lattina da 33 cl, la prima artigianale in Italia a essere confezionata in alluminio. E ancora L’IPPA (indian pale ale 100% italiana) e la Sud di Baladin (una witbier che esalta i cereali coltivati nel sud dell’Italia). Dedicata alla gastronomia, la Opera, dalle note acetiche che utilizza, in ricetta, aceto di birra. La birra è poi divenuta ispirazione per altri prodotti, come l’Esprit de Nöel e l’Esprit Baladin, due distillati dalla birra. E per il Beermouth che si ispira alla tradizione piemontese dei vermouth utilizzando estrazioni idroalcoliche di erbe aromatiche e spezie per fortificare un fermentato di base, ma sostituendo il vino con la birra. L’Amaro Baladin, caratterizzato dalle eleganti e decise note amaricate, completate da un naso fresco in cui spicca il profumo della lavanda. Ricordiamo, infine, la produzione di bibite Baladin come il Ginger, la Cedrata, la Spuma, l’Agrumata e la Cola, il Ginger Beer e la gamma delle acque toniche (Classica, Amara, Al Fieno, Al Fumo), affiancate dal Sidro, oltre ai cocktail in lattina (Beermouth & Tonic, Moscow Beer, Gin Tonic, Sidro Spritz, Beer Americano, Beer Hugo). Dal 2023, anche una birra analcolica, la Botanic con cannabis sativa. Teo e la sua filosofia sono volati anche oltre i confini italiani, dal Riad Baladin in Marocco, al boutique hotel Baladin Zanzibar fino allo sbarco a Londra con un pub a Camden.
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