L'antica arte della produzione del prosciutto crudo è una pratica radicata nella tradizione secolare della val Seriana. La sua riscoperta si deve a Ezio Chiesa, all’inizio degli anni Novanta. Il segreto risiede nella selezione di suini locali, scelti accuratamente da Cà del Botto, allevati nelle campagne della provincia di Bergamo. Questi suini, dal peso non inferiore ai 160 chili e con un'età di almeno 9 mesi, forniscono le carni che vengono lavorate e stagionate per ben 16 mesi, riposando su un soffice letto di fieno maggengo nel macello di Ardesio. Ma l'offerta di Cà del Botto comprende anche una vasta selezione di salumi, tra cui spiccano il Monello ubriaco, ottenuto dalla parte pregiata della coscia di maiale, utilizzata anche per il culatello, stagionato per 10 mesi e successivamente immerso nel Valcalepio Rosso per 30 giorni; il salame Montanaro, un crudo stagionato per 3 mesi, caratterizzato da un sapore dolce e succulento; la bresaola punta d'anca, la coppa e il guanciale stagionato. Particolare menzione meritano i lardi, disponibili in varie aromatizzazioni, come il Lardo Millesimato, stagionato a lungo con aromi e vino Valcalepio bianco.
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