Presentato dalla Pio Cesare di Alba il millesimo 2020 dell’iconico cru che nasce a Treiso al debutto in questi giorni sul mercato

Classicità, tradizione e classe. Sono queste le caratteristiche che rendono unici i vini della Pio Cesare di Alba. Realtà con oltre 140 anni di storia, la cantina oggi è alla quinta generazione, con una superficie di vigneti acquistati pazientemente a partire dagli anni ‘70 che ora è di 80 ettari.
Tutto ha avuto inizio nel 1881 quando Cesare Pio ha fondato l'azienda che si trova ancora nella stessa sede storica. Suo il merito di aver capito le potenzialità dei vini delle Langhe sui mercati internazionali e di esser stato tra i primi a portarli nel mondo.
barolo 2020.jpgA lui si devono anche le iconiche etichette che vedono ancora in effigie le medaglie vinte nelle Esposizioni di fine '800 e primi '900. Due generazioni dopo saranno Rosy Pio e il marito Giuseppe Boffa a dare nuovo impulso alla Pio Cesare.
coppia.jpgCon il loro figlio Pio Boffa (quarta generazione), il salto di qualità. Con lui cresce il parco vitato, la cantina si amplia, arrivano nuovi vini. Soprattutto si fa largo il concetto di cru. Un’idea innovativa, che apre una nuova stagione nella storia dell’azienda, da sempre caratterizzata dal disegnare i vini su classicità e tradizione.
pio-boffa.jpgIntraprendendo la strada della valorizzazione delle diverse voci delle singole vigne, alcuni vini, tra cui Barolo e Barbaresco, iniziano ad esser prodotti con uve provenienti da singole sottozone (note come MGA, Menzioni Geografiche Aggiuntive).
barolo-ornato.jpgPer quanto riguarda i Barolo, nel 1985 nasce il Barolo Ornato, il primo “Cru” da micro-parcelle della omonima sottozona a Serralunga d’Alba. Nel 2015, con l'acquisizione di 10 ettari nel vigneto Mosconi, a Monforte d'Alba, è il momento in cui prende forma l’altro cru, l'omonimo Mosconi.
mosconi.jpgNel 1990 invece è la volta del Barbaresco Il Bricco, cru protagonista nei giorni scorsi di una emozionante degustazione svoltasi presso il ristorante Carlo Cracco di Milano.
pio cesare 2020.jpgL’evento è stato voluto da Federica Boffa Pio (quinta generazione) e suo cugino Cesare Benvenuto, che l’affianca alla guida dell'azienda, per celebrare l’anniversario importante dei 30 anni, traguardo raggiunto con l’annata 2020 (Il millesimo ora al debutto sul mercato).
bicchieri.jpgDetto che tutti i vini sono prodotti, fermentano e affinano nella storica cantina risalente al '700, costruita su quattro livelli (di cui uno addirittura al di sotto della falda del fiume Tanaro), dove temperatura e umidità costanti, assicurando una perfetta maturazione all'ombra delle antiche mura romane, già mura di cinta di Alba.
cantina.jpgTra i millesimi degustati di Barbaresco Il Bricco, ovvero 1997, 2004, 2009, 2011, 2015 e 2020, i primi tre hanno detto in modo emozionante che livelli di eleganza possa raggiungere questo vino, anche a distanza di decenni. Mentre i secondi tre (che saranno anche proposti nella speciale cassetta celebrativa dei 30 anni che sarà edita in soli 300 esemplari) grazie alla compresenza di struttura e freschezza hanno dimostrato di avere, oltre a grande capacità di invecchiamento, sia intrigante bevibilità, che è caratteristica di distinzione sempre più ricercata, soprattutto nei rossi importanti (dei “vini - marmellata” non se ne può più!) sia capacità di regalare piena soddisfazione a chi li vuole gustare già ora.
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