La Lombardia, con circa 100.000 ettari coltivati, è la seconda regione risicola d'Italia, e la provincia di Pavia ne rappresenta il cuore pulsante. Divisa in due zone, la Lomellina e il Pavese, offre un panorama variegato di paesaggi e varietà di riso. Nella Lomellina, il 'mare a quadretti' si estende tra Vigevano e Mortara, sede di un'importante borsa del riso. Qui regnano sovrani i risi Tondi, tra cui lo storico Balilla, altre varietà del gruppo Originario, i risi tipo Ribe e tipo indica, e i risi tipici da risotto. Oltrepassando il Ticino, entriamo nel Pavese, dove a est del fiume e a nord del Po troviamo i risi tipo Arborio, Carnaroli e Roma. Per gli amanti del riso, tappa obbligata è Sant'Alessio e Vialone, piccolo comune a nord di Pavia, patria del Vialone Nero o Nero di Vialone, da cui sono derivati il Vialone Nano e il Carnaroli. Ricordiamo l'Az. Agr. Alledo di Andrea Bianchi il cui segreto risiede nelle tre selezioni effettuate sul riso Carnaroli: la prima viene applicata sul riso grezzo appena essiccato, utilizzando dei calibri che trattengono i chicchi della stessa misura; la seconda e la terza procedura utilizzano un doppio passaggio al selettore ottico con il quale vengono eliminati gli scarti, gli spezzati e tutti i chicchi di colore diverso dal bianco candido. A questa selezione del Carnaroli è stata data la denominazione Isos (dal greco 'uguale') per sottolineare l'assoluta uguaglianza dei chicchi che lo compongono. I vantaggi di Isos in cucina sono concreti: la cottura avviene in modo omogeneo, il rilascio dell’amido avviene in quantità maggiore e si può ottenere un’accurata presentazione visiva del piatto. Si ottiene così un riso versatile e resistente allo stress della cottura. I chicchi sono grandi, brillanti e in bocca regalano una piacevolezza unica rispetto alle altre varietà.
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