I Borboni introdussero le pecore di razza Laticauda in Campania, avviando una tradizione casearia. Nicola Ciarlo utilizza il loro latte per il Pecorino di Laticauda, ricco di grassi e proteine, con note di mandorla. Il latte vaccino invece dà vita a mozzarelle, ricotte, primo sale, caciocavallo, ma anche a prodotti unici come la Cuffianella (formaggio morbido e burroso a forma di parallelepipedo), così chiamata dalla contrada dell'azienda, e le mozzarelline condite con pomodoro secco, peperoncino, pepe, rosmarino e alloro. Durante le festività, Ciarlo prepara specialità come il Caciovo e il Pancacio, versioni casearie dell'uovo di Pasqua e del panettone.
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