Pochi simboli sono testimoni del tricolore nel mondo come il Parmigiano Reggiano, un prodotto diventato mitico, conosciuto (e imitato) ovunque. Attualmente sono oltre 300 i produttori autorizzati in Italia, sparsi nelle cinque province di provenienza designate dal disciplinare della Dop: Parma, Reggio Emilia, Modena e una parte di Bologna e Padova. La selezione delle materie prime è alla base del suo successo, a partire dal latte, che deve essere di ottima qualità (per realizzare una forma da circa 40 chili ne occorrono 520 litri, dunque dai 13 ai 14 litri di latte per chilo di Parmigiano), da vacche allevate senza l’uso di insilati. Particolare attenzione va rivolta a due ingredienti come il sale e il caglio, ma c’è un altro aspetto fondamentale ed è il tempo: prima di poter essere commercializzato, deve stagionare almeno 12 mesi. Un bollino color aragosta caratterizza il Parmigiano Reggiano con oltre 18 mesi di stagionatura, un bollino argento individua il formaggio con una stagionatura di oltre 22 mesi e un bollino oro rende riconoscibile il prodotto con oltre 30 mesi di stagionatura. Tuttavia, non è difficile trovare in commercio anche forme invecchiate il doppio, il triplo o addirittura il quadruplo di questi 30 mesi. Oltre all’età, nel mondo del Parmigiano contano anche altre caratteristiche: le razze bovine, come accade per il Vacche Rosse, la posizione degli allevamenti, come troviamo nel Parmigiano di montagna. Da una recente stima, si calcola che ogni anno circa 3,8 milioni di forme vengano prodotte e distribuite in tutto il mondo.
A Villa Cella l’Antica Corte delle Vacche Rosse propone Parmigiano Reggiano con una stagionatura dai 24-28 mesi fino ai 40. Presso l’azienda troverete altri prodotti come burro, panna cotta, yogurt, caciotta, gelato, mozzarelle, ma anche tortelli e lasagne e paté di fegato delle Vacche Rosse ottenuti dalla macellazione degli animali.