A Castello Pozzi di Milano, l'anteprima di questo vino possente e raffinato, dall'impeccabile equilibrio ed eleganza

Gli Sforza più famosi sono sicuramente quelli della dinastia che fece grande Milano, e la cui eredità echeggia ancora tra le mura del celebre Castello Sforzesco, uno dei simboli più rinomati della città. Ma non meno notevole è il lignaggio della quasi omonima cantina Cesarini Sforza, anch’essa di origini nobiliari (ma trentine e prima ancora parmigiane), che sotto la guida di Enrico Zanoni (direttore generale di Cavit e della cantina Cesarini Sforza stessa) sceglie la bellissima cornice di un altro castello meneghino (Castello Pozzi) per la sua anteprima dell’iconica “Aquila Reale Riserva 2013”.

Cesarini Sforza è una delle più rinomate cantine specializzate nella produzione di spumanti nel contesto trentino, svolgendo un ruolo chiave nella formazione e l'affermazione del marchio TrentoDoc, un simbolo dell’eccellenza delle bollicine di montagna sia in Italia che nel mondo.
Già nel 1974, il fondatore Lamberto Cesarini Sforza dettò sapientemente il passo, immaginando una produzione dei vini spumanti di altissima qualità e capaci di imporsi sulla scena nazionale e internazionale, distinguendosi per la creazione di spumanti Metodo Classico che riflettono le caratteristiche di un territorio di grande vocazione e di una viticoltura di alta qualità. E così è stato: dalla premessa iniziale sono nati pregiati spumanti, divenuti indiscussi “ambasciatori” dell'arte spumantistica trentina che raggiunge il suo apice nelle produzioni selezionate della sofisticata Aquila Reale, realizzate all’insegna dell’eccellenza a partire da una delicata estrazione del mosto grazie a un torchio verticale Marmonier (e non pressa orizzontale) del diametro di circa 4 metri, che pressa gli acini sofficemente quasi come fossero presi fra le dita, preservandone tutte le caratteristiche organolettiche.
foto.jpgProdotta con sole uve chardonnay e solo in annate che permettono una perfetta sanità e maturazione delle uve, il vigneto di Aquila Reale si trova al Maso Sette Fontane, ad una quota di circa 500m slm, su un terreno detritico ricco in scheletro, leggermente calcareo, non molto profondo, esposto ad Ovest, costantemente accarezzato dalla brezza dell'Ora del Garda, in un microclima unico che garantisce la salubrità dei preziosi acini.
Protetto dalle montagne che proseguono verso la val di Cembra, Aquila Reale rimane un po’ tardivo rispetto alle altre vigne della cantina a causa di una lenta maturazione, e gode di una marcata escursione termica tra il giorno e la notte che preserva l’acidità dei grappoli, caratteristica indispensabile per ottenere vini dalla grande longevità abbinata a una finezza ed eleganza indiscussa.

L’annata 2013 è stata particolare, poiché molto piovosa e mediamente fresca, il che ha consentito una vendemmia particolarmente tardiva per la regione (intorno al 10/12 di settembre) permettendo alle piante di godere di un’escursione termica più pronunciata, tutto a vantaggio della massima espressione di questo vitigno. Andrea Buccella, responsabile di produzione ed enologo della cantina, racconta come questo particolare andamento meteorologico e il conseguente posticipo di vendemmia hanno avuto come risultato che “alla raccolta, le uve erano perfettamente sane e presentavano un grande equilibrio di maturazione tra zuccheri ed acidità, indispensabile per la qualità delle basi spumante".

Il risultato, dopo un affinamento di oltre 100 mesi di tiraggio, è possente e raffinato allo stesso tempo, con sentori di piccola pasticceria e frutta candita che risalgono su un finale lievemente agrumato. All’assaggio è piacevolmente acido, con un equilibrio impeccabile di eleganza e struttura, potenza e freschezza.

Anche a confronto di altre due produzioni di spicco della cantina, il 1673 Rosé 2015 e il 1673 Noir Nature 2017, che hanno raffinatamente introdotto la serata di presentazione, Aquila Reale vola decisamente in alto, elevando verso nuovi orizzonti tutta l’energia e la forza del vocato terroir trentino.

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