Si affaccia sulla stessa piazzetta del ristorante D’O ma ha solo tre tavoli
Si allarga la piazzetta con la chiesetta medievale di San Pietro all’Olmo, dove Davide Oldani ha inaugurato il suo D’O che ormai veleggia fra le migliori tavole del mondo. Ma l’allargamento di cui parliamo non è tanto fisico quanto qualitativo, visto che altre due perle aprono le porte: si tratta del laboratorio di panificazione e dolci, di cui poco sappiamo anche se andrà a pieno regime con la prossima produzione del PanD’O per Natale, un lievitato alla ciliegia e arancia con glassa di mandorle, sfornato accanto al Pand’Oro ricetta classica. E poi c’è Olmo, il grazioso e raccolto locale dove siamo stati pochi giorni fa.
“Il locale si chiama Olmo – racconta Davide sulla home page del sito – Perché è l'albero della piazzetta che tanto abbiamo a cuore e che ospita il D'O... perché è un albero molto longevo e ha radici robuste, ben piantate a terra e si sviluppa verso l'alto. Tutto coincide con uno dei nostri pensieri più forti... Terra su cui mettere i piedi e non solo cielo dove mettere i sogni! Terra, radici e via verso l'alto. Era un mio sogno condiviso, ora esiste. È un nuovo "luogo" dove saranno gli ospiti a decidere come definirlo".
E infatti bisogna capire il genere, giacché Davide ha messo le mani avanti dicendo di non chiamarlo semplicemente Bistrot. Detto questo, il locale ha una cucina a vista, dove lo chef è l’ottimo Riccardo Merli da anni con Davide, affiancato da Ricky De Franceschi. Altre due persone seguono la sala, per un totale di 3 tavoli e 16 coperti al massimo.
C’è un menu degustazione unico a rotazione stagionale, che viene presentato su una lavagnetta double face. La carta dei vini è spaziale, ovviamente mutuata dal ristorante madre.
Noi ci siamo sentiti parecchio coccolati quella sera, come se fossimo in una chef table che è lì solo per noi, anche se c’erano altri due tavoli occupati. Detto questo, il menu degustazione è di 120 euro cui si può aggiungere un “percorso di vini lombardi” a 45 euro. Tuttavia a pranzo il martedì, mercoledì e venerdì, si può ordinare i medesimi piatti alla carta. Oppure tre piatti a 65 euro.
Dei nostri assaggi ricordiamo in maniera speciale la panzanella al cucchiaio con cozze ripiene e verdure alla scapece;
curiosa la pala di fico d’India alla milanese, con sommaco, pesto di rucola e curry.
Altri assaggi, che a questo punto bypassano il concetto dei primi italiani, è il pomodoro caramellato a freddo con Grana Padano 27 mesi caldo,
e la caponata cremosa, semola di grano duro “incocciata a mano” e profumo di finocchietto.
Fra le due proposte di piatti di sostanza, non abbiamo assaggiato il manzo alla pizzaiola e olive croccanti, avendo scelto il superbo lombo di capretto cotto in terracotta, zucchine in salagione, yogurt e menta.
In chiusura, la freschezza assoluta della pesca sciroppata con amaretti, cioccolato bianco e salsa al frutto del cacao… e la “scarpetta” (Mun, fiorone, nocciola e aceto balsamico tradizionale di Modena).
In conclusione è stata una bella serata, sicuramente da ripetere, con quell’aria informale e nello stesso temo geniale, se pensiamo alla concezione dei piatti di una cucina, che fra poco esprimerà un nuovo menu. Bisogna scoprirlo!
Ristorante OLMO
piazza della Chiesa, 14
San Pietro all'Olmo - Cornaredo (Mi)
Tel. 02 9362209
PS Davide Oldani e la Veneranda Fabbrica del Duomo collaborano per creare un panettone speciale con la nuova creazione "D'Om de Milan". Il nome stesso del dolce è un omaggio al Duomo, e la ricetta è un viaggio nel tempo che ripercorre le antiche storie legate al cantiere della Fabbrica. Ispirandosi alla leggenda del panettone, nata proprio a Milano nel XV secolo, Oldani ha creato un prodotto unico, realizzato con lievito madre e ingredienti di alta qualità. Col "D'Om de Milan" si riceveranno due biglietti per visitare il complesso monumentale, incluso l'accesso alle terrazze e al museo.