In un ambiente caldo e suggestivo, troverete piatti a base di pesce che coniugano qualità e fantasia, e un servizio gentile e professionale

Un ideale percorso per godere di una ritrovata Acqui (Al) potrebbe avere, come partenza, il Duomo cittadino che ospita, inaspettato e poco conosciuto, il trittico del pittore andaluso Bartolomè Bermejo, opera lucente e dai colori smaltati. Da qui la città si dipana nelle tante piazze, angoli e strade fino ad arrivare al Borgo Pisterna, il cuore del centro cittadino. Uscendo in piazza della Bollente (che peraltro vi farà tornare alla mente alcune scene del film “Il gioiellino”, girate di fronte) fa piacere vedere, al di là dei tanti bar, che pure le librerie resistono, soprattutto se ricche come quella che fa capolino dietro la fontana. E la meta della nostra cena è poco distante, in un vicolo antico e raccolto dove, da neppure un anno, si può essere certi di mangiare ottimo pesce di sicura provenienza, visto che il fornitore (di Albisola) coincide con la proprietà stessa e in entrambe le città viene offerta questa formula.

L’ambiente della Pescheria degli Artisti (tel. 0144 322462 - www.pescheriadegliartisti.it) è piccolo e appare subito molto suggestivo: la mobilia è un’insieme di epoche e stili diversi che non si urtano ma si amalgamano, arredi resi scenografici grazie all’enorme specchio dorato che raccoglie e rende intimo l’ambiente. E, innanzitutto, è doveroso dire che il personale è di una gentilezza e professionalità inappuntabile, sia nella disponibilità per qualsiasi vostra esigenza, sia nella preparazione a rispondere a domande su piatti e ingredienti.

Comincerete con pane e focacce fatte in casa e arricchite da tocchi di fantasia, come pure le stesse stoviglie sono delle vere e proprie opere d’arte create appositamente per il locale e in totale accordo con la pietanza che verrà servita. Si inizia con un preantipasto giocoso e gustoso, il tonno di tonno di coniglio, abbinato a una flute di bollicine; un insieme che ci è piaciuto molto per corposità e leggerezza anche se, a nostro gusto, avremmo scelto un olio più leggero e fruttato.

Come antipasto è particolarmente azzeccato quello composto da quattro crudi in accompagnamento a quattro salse: tonno rosso con salsa con pomodori secchi, pinoli, salsa di soia e succo di arancia; pesce spada con salsa verde di prezzemolo, acciughe e capperi; salmone selvatico con salsa wasabi e baccalà con salsa di peperoni e kiwi. Quest’ultimo è quello che ci è piaciuto di più mentre, di altra “fibra” e gusto è stato il polpo arrosto su letto di patate, altro interessante antipasto.

Ai primi abbiamo scelto un corposo e interessante piatto, gnocchi di patate viola con ragù di polpo mentre, come pietanza, abbiamo optato per il pescato del giorno (orata) con caponata di verdure di stagione e maionese viola dello chef, un’architettura gustosa e coreografica anche se forse un po' troppo ricca di ingredienti che rischiano di confondere i sapori.

Chiudiamo con piacevoli sorbetti o con un piatto antico come le frittelle di mele in pastella accompagnate da zabaione, dall’ottima crema e bella presentazione, anche se avremmo preferito le fette più morbide magari senza buccia e con l’utilizzo per il fritto di un olio più delicato. Nel complesso abbiamo trovato un locale molto interessante basato su qualità, fantasia e molta gentilezza che diventerà sicuramente un riferimento valido in città. Bravi!!!

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