Gragnano, in provincia di Napoli, non è solo un comune, ma un simbolo della pasta di qualità. Un luogo dove la tradizione si tramanda da secoli, dando vita a prodotti che hanno conquistato il mondo. Il segreto del successo di Gragnano risiede in un connubio perfetto: il microclima tra i monti Lattari e il Golfo di Napoli, che regala temperature e umidità ideali per l'essiccazione della pasta, e l'acqua pura di sorgente, che conferisce al prodotto un sapore unico.
Già nel XVI secolo, i primi pastifici locali cominciarono a sorgere, e nel 1800 il loro numero raggiunse il centinaio. Oggi, l'arte della pasta a Gragnano è portata avanti da diversi pastifici artigianali, che utilizzano ancora i metodi tradizionali: trafile in bronzo, essiccazione lenta a bassa temperatura e una lavorazione attenta in ogni fase. Il risultato è una pasta dal profumo inebriante di grano maturo, dalla consistenza rugosa perfetta per trattenere i condimenti e un sapore che conquista al primo assaggio.
28 Pastai ha una storia antica, risalente agli inizi del XX secolo con il Molino e il Pastificio Emidio Di Nola, e deve il suo nome ai 28 mulini esistenti sul territorio ai primi dell’Ottocento. Ma ha lo sguardo puntato sul futuro. Ha infatti investito in ricerca e sviluppo e ha adottato la tecnologia blockchain, un registro digitale pubblico che consente di seguire il percorso del cibo dal campo alla tavola, registrando e certificando l’intera filiera. I formati prodotti sono tanti, si va dalla pasta lunga con spaghetti, spaghetti alla chitarra, linguine, bucatini e fettucce, alla pasta corta con penne, paccheri, rigatoni, ziti, mezze maniche, pennoni e altri ancora. Alla base ci sono solo grani 100% italiani provenienti dalle colline Frentane, tra Abruzzo e Molise, coltivati senza pesticidi e un’attenzione massima a ogni fase della lavorazione.
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Già nel XVI secolo, i primi pastifici locali cominciarono a sorgere, e nel 1800 il loro numero raggiunse il centinaio. Oggi, l'arte della pasta a Gragnano è portata avanti da diversi pastifici artigianali, che utilizzano ancora i metodi tradizionali: trafile in bronzo, essiccazione lenta a bassa temperatura e una lavorazione attenta in ogni fase. Il risultato è una pasta dal profumo inebriante di grano maturo, dalla consistenza rugosa perfetta per trattenere i condimenti e un sapore che conquista al primo assaggio.
28 Pastai ha una storia antica, risalente agli inizi del XX secolo con il Molino e il Pastificio Emidio Di Nola, e deve il suo nome ai 28 mulini esistenti sul territorio ai primi dell’Ottocento. Ma ha lo sguardo puntato sul futuro. Ha infatti investito in ricerca e sviluppo e ha adottato la tecnologia blockchain, un registro digitale pubblico che consente di seguire il percorso del cibo dal campo alla tavola, registrando e certificando l’intera filiera. I formati prodotti sono tanti, si va dalla pasta lunga con spaghetti, spaghetti alla chitarra, linguine, bucatini e fettucce, alla pasta corta con penne, paccheri, rigatoni, ziti, mezze maniche, pennoni e altri ancora. Alla base ci sono solo grani 100% italiani provenienti dalle colline Frentane, tra Abruzzo e Molise, coltivati senza pesticidi e un’attenzione massima a ogni fase della lavorazione.
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