Scampi in busara

Sono un piatto originario di Fiume, diffuso anche a Trieste, Chioggia e Venezia. In busara si possono anche preparare gamberoni, canocchie, granchi o calamari. La busara secondo alcuni era una pentola di coccio, secondo altri di ferro con il manico nella quale marinai e pescatori usavano cucinare il pasto di bordo. Secondo il glottologo triestino Mario D’Oria, significherebbe in dialetto giuliano “imbroglio”, “fregatura”. Il passaggio semantico da imbroglio a intruglio sarebbe stato naturale. Alcune ricette prevedono l’aggiunta di un pizzico di zafferano e/o pochissima polpa di pomodoro.

01.03.2028
Difficoltà
media
Tempo preparazione
20
Tempo cottura
15
Ingredienti

• 16 grossi scampi
• 2-3 spicchi d’aglio
• 2 cucchiai di pangrattato
• 1/2 bicchiere di vino bianco secco
• 1/2 cucchiaio di paprika dolce
• 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
• olio extravergine di oliva
• sale

Portata
secondi

Incidete gli scampi sul dorso utilizzando un paio di forbici poi, eliminate il filo nero dorsale con uno stecchino. Sciacquali in acqua fredda corrente, sgocciolateli e tamponateli con carta da cucina. Tritate mezzo spicchio d’aglio e mescolatelo con il prezzemolo e il pangrattato. In una larga padella scaldate 5-6 cucchiai di olio con il restante aglio spellato e schiacciato e lasciate soffriggere per un paio di minuti con fiamma al minimo. Eliminate l’aglio e aggiungete gli scampi sistemati uno di fianco all’altro. Cuoceteli per non più di un minuto per parte. Irrorate con il vino bianco e lasciatelo evaporare quasi completamente, girando gli scamponi un paio di volte. Regolate di sale e spolverizzate con la paprika dolce. Spegnete e cospargete con la miscela di pangrattato profumato.

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