Lo stile inconfondibile di una birra speciale

Sono sette le birre dei Mastri Birrai Umbri, campioni di equilibrio ed eleganza

16.03.2016

La Fiat 1100 Musone, perfettamente restaurata ed equipaggiata, è a poco a poco diventato l’emblema dei Mastri Birrai Umbri (via Buozzi, 10 • Giano dell’Umbria • tel. 800210722). Perché, come una firma, uno stile si deve riconoscere immediatamente. Come quelle bottiglie con il tappo meccanico e l’etichetta che reca l’indicazione di un numero (la ricetta della cotta prescelta). E come quelle birre che arrivano da un grande progetto che è prima di tutto agricoltura.

A connotare la storia di Mastri Birrai Umbri è infatti il legame con la storia agricola umbra. Le materie prime sono orzo, farro, grano, luppolo, ma anche lenticchie e cicerchie provenienti dalle coltivazioni umbre della famiglia Farchioni, titolare del marchio. Poi, all’interno della stessa azienda si realizzano anche le altre fasi del ciclo produttivo, a cominciare dal processo di maltazione. Tutti i prodotti sono ottenuti con il metodo dell’alta fermentazione e rifermentazione in bottiglia. Non filtrate e non pastorizzate.

L’obiettivo è chiaro: coniugare processi di produzione minuziosi, con controllo della filiera ad ogni tappa (dal campo alla bottiglia), e riproducibilità in grandi numeri (almeno sufficienti da approdare nella grande distribuzione). Un procedimento che deve allo stesso modo assicurare una qualità diffusa, in prodotti immediatamente percepibili dal pubblico. Ecco il perché delle ricette delle varie cotte e la scelta di una linea di poche referenze (sono sette), tutte ben connotate, che fra i primi scoprimmo e recensimmo sul nostro Golosario.

Ora, il valore della bottiglia, è perfettamente coerente con l’equilibrio dell’assaggio. Lo abbiamo riscontrato anche negli ultimi due: la Birra speciale Rossa alla cicerchia cotta 28 e la Birra speciale Ipa. La prima ha colore rosso ramato, con una schiuma fine e abbastanza persistente. Al naso spicca per la pulizia, con le note aromatiche del luppolo che ben si accostano ai profumi quasi dolci, caramellati, dei malti speciali. In bocca è equilibrata, l’amaro emerge soprattutto nel retrogusto, mentre l’assaggio si fa armonico, rotondo. La consistenza è fine, quasi impalpabile. La Ipa si ispira invece al classico stile britannico. Ha colore ambrato, spuma persistente e compatta. Al naso c’è la medesima pulizia del campione precedente, con il profumo dei luppoli che aumenta le sfumature agrumate. In bocca è l’amaro a spiccare, deciso, persistente. Davvero eccellenti, speriamo di ritrovarle ancora a Golosaria Milano, dove hanno debuttato quest’anno per la prima volta.

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