Etichette nutrizionali: la proposta cilena

Da Angelo Gaja il commento sugli avvisi nutrizionali. Buona o cattiva idea?

25.01.2017

Ad Angelo Gaja è sembrata una buona idea l’iniziativa del governo cileno di mettere sui prodotti di valore energetico elevato avvisi ben visibili, al posto o contemporaneamente alle tabelle nutrizionali. “L’avvertimento è più visibile e più efficace  -scrive Angelo Gaja -  di quanto generalmente riportato nella tabella dei valori nutrizionali e vuole avere una duplice funzione: dissuadere il consumatore dagli abusi, contrastando così l’obesità e le malattie ad essa collegate; indurre le multinazionali ad abbassare il livello dei valori energetici. E’ da escludere che anche al vino venga applicato identico trattamento perché l’alcool del vino si produce naturalmente dall’azione dei lieviti e non è alcool aggiunto di proposito, come avviene, ad esempio, per le bibite idroalcoliche. L’alcool, lo zucchero, i grassi, il sale … vengono aggiunti a prodotti che si pongono l’obiettivo di raccogliere elevato gradimento e che spesso godono anche di campagne pubblicitarie attraverso le quali costruire e orientare il gusto del consumatore”.

Insomma, quello che Angelo Gaja propone è una riedizione dei semafori nutrizionali già lanciati dagli inglesi e poi bocciate dalla Ue, con il plauso di gran parte degli stati membri (Italia compresa). A non piacere era la confusione che queste indicazioni generano: parlare ad esempio di contenuto di sale penalizzerebbe tanto un grande formaggio stagionato, con il suo interessante portato di nutrienti, quanto un pacchetto di patatine. A dimostrazione, ancora una volta, che la comunicazione nutrizionale, a spot e senza un’adeguata contestualizzazione, rischia di essere molto pericolosa.

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