La sostenibilità fa scuola a Manduria

Al via la rubrica #bollicinesostenibili, in collaborazione con Evolvere, azienda di riferimento nel mondo del fotovoltaico. Partiamo dallo spumante firmato da Gianfranco Fino, che Paolo Massobrio ha assaggiato questa estate nella nuova cantina a Manduria, insieme col titolare

31.08.2021
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Evolvere

La CO2 è un elemento fondamentale dello spumante, anzi, è proprio quello che permette di avere il perlage che tanto apprezziamo. A patto però di mantenerlo in bottiglia, di bloccarne le emissioni. Un'immagine che abbiamo scelto per rappresentare metaforicamente e dal nostro punto di vista, la sfida ben più importante che l'umanità sta compiendo nel limitare le emissioni di CO2 e, di conseguenza, l'aumento delle temperature. Per farlo abbiamo scelto di raccontare alcune delle cantine che hanno già intrapreso questa lotta alle emissioni, puntando su una viticoltura sostenibile da diversi punti di vista. Un viaggio che percorreremo insieme a un nostro storico partner, Evolvere SpA Società Benefit, l'azienda di riferimento nel settore della generazione distribuita dell'energia fotovoltaica in Italia, che con noi ha varato il progetto del Sostenisario. Dalla Puglia vogliamo dunque inaugurare il nostro viaggio, partendo da una cantina tra le più significative in Italia, che ha fatto della sostenibilità uno dei suoi punti di forza: la Gianfranco Fino di Manduria (Ta).

Il vignetoE se pensi a Gianfranco Fino, la prima cosa che ti viene in mente è proprio Manduria, che oltre ad essere parte di una denominazione ormai assurta agli onori nazionali, è anche uno dei casi più eclatanti di rilancio di un territorio. Ci siamo stati anche recentemente, in questa terra un tempo arida, selvaggia, terra di cavalli come riporta l'etimologia del nome. Oggi è una capitale dell'enoturismo come testimonia proprio questa cantina che ha da poco una nuova struttura con relais, circondata da vigneti e muretti a secco, perfettamente inserita nell'ambiente circostante. Gli ospiti che verranno qui potranno soggiornare in cinque camere e anche godere della cucina di Maria Cicorella e del marito Francesco Magistà alla macchina dei gelati, già ai fornelli del Pasha di Conversano. Soprattutto, potranno scoprire un vino di un produttore iconico del Primitivo e del Negroamaro, che ha segnato la storia di queste due denominazione e della viticoltura pugliese.
Da sinistra: Gianfranco Fino, Maria Cicorella, Simona Natale e Francesco MagistàLa storia di Gianfranco Fino nel mondo del vino inizia nel 2004 con l'acquisto di un piccolo vigneto di 1,5 ettari. L'obiettivo, in controtendenza rispetto alla viticoltura dai grandi numeri praticata fino ad allora in buona parte della Puglia, è puntare sulla forte identità territoriale del terroir di Manduria e su una filosofia di rispetto ambientale e una mano in cantina non invasiva. Oggi l’azienda si estende su quasi 21 ettari, puntando innanzitutto su vitigni autoctoni allevati ad alberello. Non solo: Gianfranco Fino è uno dei fondatori dell'associazione che si occupa della tutela di questa forma di allevamento della vite, impiegata fin dai tempi dell’antica Grecia, importante nell'ottica di conservare la biodiversità.
L'esterno della cantina Non è l'unico elemento di sostenibilità che caratterizza l'azienda che, anzi è stata una vera e propria palestra di aridocoltura, proprio nell'ottica di un risparmio delle risorse idriche. Gianfranco Fino inotre è stato tra i primi a reintrodurre il cavallo per la lavorazione dei terreni. Con il cavallo infatti la terra viene meno compattata rispetto al trattore, si conservano i lombrichi essenziali per la vitalità del terreno e l'acqua circola meglio. Tuttora, nonostante la crescita delle dimensioni aziendali, il cavallo è utilizzato nei vigneti storici. Questo è stato il preludio al passaggio ad una viticoltura condotta secondo i dettami del biologico e della biodinamica, secondo una filosofia che si rispecchia anche nella nuova, splendida cantina, costruita in buona parte con materiali di recupero (il tufo ad esempio tratto direttamente dallo scavo) e perfettamente integrata nel territorio circostante, alimentata da un impianto fotovoltaico su tetto. 
L'interno delle cantine FinoIl vino bandiera della cantina è sicuramente il Primitivo di Manduria “Es”, vero e proprio vino cult per gli appassionati e Top Hundred del Golosario fin dal 2008. Le nostre "bollicine sostenibili" sono, però, per il Salento Rosato Spumante “Simona Natale”, metodo classico millesimato da uve negroamaro 100% da vecchie viti sempre allevate ad alberello. Il risultato è grandioso, per uno spumante complesso che la naso riesce ad abbinare i sentori dei migliori metodo classico, come crema pasticciera e crosta di pane, alle caratteristiche varietali che richiamano i piccoli frutti di bosco. In bocca la cremosità e la giusta acidità lo rendono unico. Una chicca che, nell'annata 2016, assaggeremo a Golosaria Monferrato 2021.
La bottiglia di Salento Rosato Spumante “Simona Natale”Questa è la prima tappa di un viaggio che ci porterà tra le #bollicinesostenibili in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Molise e così via. Un viaggio che potete seguire anche attraverso la newsletter firmata da Evolvere, ricca di informazioni utili, a 360°, sul mondo del fotovoltaico e delle energie rinnovabili. Per riceverla clicca qui

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