Brosetti, una new entry da scoprire

A Bergamo, lo chef Angelo Koyfalas ha scommesso sulla formula della trattoria moderna, e i risultati gli danno ragione

21.01.2020

Il ritorno delle trattorie! Negli ultimi anni sono in molti i ristoratori che hanno saputo ripensare un concept tutto italiano puntando sulla qualità dei prodotti, la semplicità e una scelta di piatti ridotta, ma che muta spesso. Magari in contesti giovani, dal design minimal che riprende quello stile nordico che sempre più si è diffuso nelle città.

Il bar trattoria Brosetti (tel. 0350787497), in via Moroni 88, nel pieno centro di Bergamo, rispecchia esattamente questa filosofia. Aperto da poco più di un anno è il frutto della scommessa dello chef Angelo Koyfalas di coniugare l’idea di una trattoria moderna con una carta di vini naturali che rappresenta a oggi una novità in città. Si vede tutta la gavetta di quattro anni in Svezia e lo stile di Enrico Bartolini, con cui lo chef ha lavorato al Devero.

Lo stile è nordico ed essenziale, le posate le trovate direttamente in un cassetto al tavolo e utilizzate quelle che volete. I piatti non sono molti con cinque antipasti, cinque primi e cinque secondi. A seguire una breve carta dei dolci con una interessante proposta al calice per accompagnare. Ma la varietà passa in secondo piano rispetto al gusto dei piatti proposti.

Potete iniziare con una tartare di manzo con cipolla e sarde di Montisola o virare sul pesce con il lucioperca con ceci neri e barbabietole. Il tutto accompagnato dal pane fatto con i grani del Mulino Marino e il lievito madre che regala una acidità molto interessante. Proseguite poi con le gustosissime pappardelle con ragù di pecora gigante bergamasca (ordinereste subito il bis!) o, per una alternativa vegetariana, con gli gnocchi di grano saraceno con ortiche e salsa all’aglio nero. In inverno potete scaldarvi con una cassoeula con purea di patate, ma uno spazio importante ha anche la brace con il capretto, finocchi e liquirizia e il cavolfiore alla brace con beurre noisette e gremolada.

Menzione speciale per la carta dei vini, poche etichette (una sessantina), ma con una grandissima selezione di piccoli produttori artigiani di vini naturali sia del territorio lombardo sia nazionale, con anche qualche chicca dall’estero.

Fatevi consigliare dalla brava Michela Marino in sala che vi farà di certo provare qualcosa che non conoscete, e la ringrazierete. Una proposta che a Bergamo mancava, e che vi stupirà!

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