Le contraddizioni della battaglia alla plastica

Su Avvenire le riflessioni di Paolo Massobrio sulla campagna per un mondo plastic free, con un invito a riflettere sulla complessità del problema e il giusto valore da dare al riciclo

07.08.2019

Oggi su Avvenire, Paolo Massobrio riflette sulla direttiva dell’Unione Europea per la “riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” facendoci notare l’aspetto demagogico, un po’ allarmistico e semplificatorio della battaglia mediatica incondizionata alle bottigliette in Pet che valsero il Premio Nobel per la chimica nel 1963 a Giulio Natta.
L’autore infatti ci invita infatti a considerare che al momento non è possibile sostituire interamente la plastica con il vetro, materiale non sicuro che può causare incidenti anche gravi, o con le più ecologiche borracce, il cui riutilizzo continuo potrebbe avere conseguenze sanitarie per la diffusione di batteri, e che i prodotti che contengono plastica, e sono quindi responsabili di inquinamento sono numerosi, dai prenumatci ai vestiti.
In parte la soluzione già individuata dall’Ue è nel riciclo del materiale e sarebbe di grande utilità, invece di fermarsi alla battaglia contro un solo prodotto colpevole, che le Istituzioni iniziassero a incentivare di più i comportamenti virtuosi.

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