Villa Angarano, orgoglio italiano

Mentre nel mondo si ripropone il tema della difesa dei nostri prodotti, un brindisi con un vino che racconta le radici millenarie delle nostre produzioni di eccellenza

10.06.2018

«Cogliere l'occasione per ripensare a norme sul commercio più eque che non si limitino a negoziare su dazi e tariffe ma che tengano conto anche del rispetto dell'identità territoriale per fermare gli oltre 100 miliardi di falso Made in Italy agroalimentare presente nei diversi continenti».

È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione del vertice G7 in Canada. «Un commercio è veramente equo – ha sottolineato Moncalvo – se si rispettano le stesse regole sul piano ambientale, della tutela sociale dei lavoratori, della sicurezza dei cittadini e soprattutto della tutela dell'identità».

In testa alla classifica dei prodotti più taroccati secondo la Coldiretti ci sono i formaggi partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan diffuso in tutti i continenti. Ma ci sono anche le imitazioni di Provolone, Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago o Fontina.
Tra i salumi sono clonati i più prestigiosi, dal Parma al San Daniele, ma anche la mortadella Bologna e il salame cacciatore, ma anche gli extravergine di oliva o le conserve come il pomodoro San Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti.

Il vino? Occorre vigilare visto che nel mondo si trovano il Bordolino argentino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore, il Kressecco tedesco, ma anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, fino al Marsala sudamericano e statunitense. Auspicando uno scatto in avanti deciso a difesa delle nostre eccellenze, brindiamo alla nostra identità, con un vino che racconta di una storia millenaria, e che ci ha entusiasmato nei giorni di Golosaria a Bassano.
È il Torcolato Riserva San Biagio, dal colore ambrato, profumi di agrumi, e in particolare di cedro candito, sentori di albicocca e note di nocciole, dal sorso dolce ma non stucchevole, elegante, e di persistenza infinita. Un vino che è vero orgoglio italiano.

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