Nei pressi della Sacra di San Michele, la sorpresa de l'Om d'fer

Un menu variegato con prodotti del territorio e ricette originali con un buon mix di pesce e carne

20.08.2018

In una serata estiva, di quelle fresche e ventilate, mi addentro in Val di Susa, a Sant'Ambrogio di Torino, in uno di quei paesi di bassa valle che sono spesso oltrepassati e ignorati dai turisti montani. Invece qui ci sono ancora posti da vedere, c’è un centro storico che sa di Medioevo e una mulattiera che si inerpica su per la montagna per giungere dopo un'ora abbondante di cammino alla più bella Abbazia del Piemonte, la Sacra di San Michele.

Proprio la Sacra mi accompagna in questa visita, quando entro in un forte abbaziale medievale completamente ristrutturato: l’Om d’fer (Via Sacra di S. Michele, 34 - tel. 345 468 9567) è infatti ancora un luogo di accoglienza per pellegrini e camminatori, ma da un paio d’anni anche per gastronomi e gastroescursionisti.
Il ristorante mantiene all’interno il fascinoso mix che si ammira all’esterno: la sala è ampia, luminosa e sa di legno e pietra, l’arredamento è informale, per non mettere in soggezione il povero escursionista, ma è comunque pulito e lineare come deve essere un ristorante lontano dalla movida gastronomica delle città.

Il menu è variegato, con tanti prodotti del territorio, valorizzati da ricette non scontate, con un buon mix di pesce e carne. Le materie prime sono di grande qualità e devo dire che ancora di più mi sorprende la maestria del cuoco che incastra con cura gli alimenti tra loro.

Già gli appetizers con dei macarones al gorgonzola mi fanno capire che in cucina ci sono idee e capacità nel realizzarle; gli antipasti che seguono sono un'ottima millefoglie di trota salmonata in crema di asparagi, una classica battuta di fassone e un flan di zucchine con mousse di ricotta alla menta.
I primi sono delle tagliatelle di radicchio con ragù di salsiccia di Bra e delle Chicche di patate con crema di cozze e ceci.
I secondi vanno dal filetto di maiale in crosta di mandorle e crema di senape, alla terrina di coniglio con crema di vincotto alle prugne e mousse di caprino, che mi lasciano un'ottima impressione.

I dolci sono invitanti e di grande attrattiva, scelgo la crema alla vaniglia con crumble di frolla e coulis alla fragola, ma è ottima anche la cheesecake scomposta agli agrumi. Per non sembrare troppo entusiasta cerco qualche appunto e lo trovo nella carta dei vini che richiede maggior varietà e ricchezza, e qualche approfondimento in più.

Siamo comunque di fronte a una bella sorpresa e a uno dei migliori rapporti qualità/prezzo nei dintorni di Torino; torneremo, ma di sicuro la strada scelta è quella giusta…buon cammino.

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