Si viaggia imperterriti, verso vecchie e nuove mete col turn over dei cuochi e la cucina che resta comunque una sostanza consolidata. Questo ho pensato a metà dicembre, nei due giorni che ho passato al Bellevue di Cogne, con Laura Roullet al comando di una squadra di persone gentili, sempre col sorriso, come del resto ha sempre fatto il papà Piero, momentaneamente assente, ma raggiunto al telefono per un saluto, dove mi ha preparato all’assaggio di un piatto, realizzato dal nuovo chef del Petit Restaurant, il trentatreenne Antonino Giovinazzo, originario della Calabria: la millefoglie di bollito.
Ma c’erano anche il rocher di foie gras, il baccalà in tempura e lo storione di Lillaz con crema di cipolle. Superbi i bottoncini di rapa rossa, blue d’Aoste e mostarda e una perfetta sella di capriolo in crosta con purea di sedano rapa e uvetta. Anche la colazione del mattino era all’altezza di questo luogo magico.
E a pranzo abbiamo mangiato alla Brasserie du Bon Bec, anche qui con buona soddisfazione. Straordinario come sempre il
sommelier Rino Billia che cura una delle cantine più straordinarie che abbia mai visto.
Bellevue
Cogne (AO) - Rue Grand Paradis, 22
www.hotelbellevue.it/ - tel. 016574825
Ad Asti, è stato confortante ritrovare Duilio Moiso nel suo ristorante Campanarò, dove il piatto che più ci ha colpito, fra gli antipasti, è stata la millefoglie di frittata, robiola, nocciole e miele di castagno. Fra i primi gli agnolotti gobbi monferrini e gli gnocchi alla fonduta; fra i secondi la trippa in umido e il coniglio al Moscato d’Asti. Con la panna cotta al miele abbiamo vissuto una sosta astigiana corroborata da ottimi grandi vini.
Campanarò - Asti
Asti - corso Vittorio Alfieri, 36)
campanaroristorante.it - tel. 014133252
Ed eccoci da una nostra vecchia conoscenza, ossia da quel genio che è
Sergio Motta, nella sua cascina adibita a ristorante con l’ingresso che mostra le mezzene appese in fase di frollatura. Della sosta ci ha colpito oltremisura, oltre al clima caldo e famigliare, l’eccezionalità dei suoi salumi: sia la carne bovina che diventa una simil bresaola, sia i prosciutti stagionati anche 50 mesi da godere con un Franciacorta o uno Champagne. Fantastica la sua carne di
razza bovina piemontese (i bovini provengono dall’Astigiano)
alla brace, cucinata alla perfezione con i contorni giusti, che rende questa sosta una corona inossidabile.
Bravo Sergio! In questo modo, come al Bellevue hai saputo consolidare il tuo luogo al riparo del turn over dei vari chef. E questo non è poco. Quello che ha cucinato per noi l’altra sera è stato comunque perfetto, così come il servizio.
Motta Restaurant
Bellinzago Lombardo – Strada Padana Superiore, 90
www.ristorantemacelleriamotta.it - tel. 0295784123
E a proposito di realtà consolidate eccoci a
Bassano del Grappa al
Sant’Eusebio che è il ristorante dell’Hotel alla Corte di
Roberto Astuni.
In cucina c’è un nuovo
cuoco,
Andrea Pettinà, che sta trasportando questo ristorante divenuto elegante, famigliare e carico, una meta gourmet. Anche la selezione dei vini è competente e Roberto Astuni sta scrivendo pagine di un radioso futuro, che presto ospiterà la prima Piwiteca d’Italia. Qui mangi le seppie in umido, ma anche cappellacci e bigoli oppure i miei tagliolini all’uovo e nero di seppia spadellati con seppie, crema di cavolo e garun. Stupendo il
coniglio alla royale farcito di foie gras e tartufo, accanto a baccalà, fegato alla veneziana, cinghiale e maialino. Ma anche sui dolci sono bravi. Il voto sale a contento++, siamo sulle soglie del radioso.
Alla Corte Sant’Eusebio
Bassano del Grappa (VI) - Contrà Corte S. Eusebio, 54
tel. 0424502114 -
www.santeusebio.com