Il presepe tradizionale

01.12.2014

Il presepe si può iniziare anche molto tempo prima del Natale, ma si termina sempre il giorno dell’Immacolata, l’8 dicembre, si mantiene fino al 2 febbraio (giorno della Presentazione di Gesù al tempio) e non si disfa mai prima dell’Epifania. Il presepe è la memoria di un fatto accaduto 2000 anni fa: la nascita di Gesù. Nel presepe tradizionale tutti i personaggi sono rappresentati in modo colorito, riflesso fedele della vita quotidiana: pescivendolo, fruttivendolo, pescatore cacciatore, mendicante. I pastori non sono vestiti come i giudei al tempo di Gesù, ma con i costumi della nostra tradizione (ad esempio nel presepe napoletano i pastori, eccetto Maria e Giuseppe, sono tutti vestiti con abiti del 1700); la scenografia è costituita dalle nostre campagne, monti o piazze dei nostri paesi. Realistica anche la rappresentazione: dalle miniature di frutta alle costruzioni in pietra (che è di solito quella locale). Tre episodi narrativi non mancano mai nel presepe: la Natività, l’Annuncio dell’Angelo ai pastori, l’adorazione dei Magi. L’osteria è spesso presente nei presepi di varie regioni. Il presepe si allestisce con ogni genere di materiale. La grotta, le montagne e le case possono essere fatte con sughero, polistirolo, cartapesta o carta. Si procede poi a ricoprire il tutto a pennello con un impasto fatto di stucco, colla vinilica e polvere di sughero, quindi si pittura con colori a tempera o acrilici. Ad essiccazione avvenuta, si da’ un’ultima mano con tintura di noce diluita, per “antichizzare” le costruzioni. Un bell’effetto può essere dato dal muschio, messo negli interstizi o sulla pavimentazione. I pastori sono sempre in terracotta dipinta: possono essere in plastica, ma solo per chi ha dei bambini piccoli in casa! 

 

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