L'infarinata di mill'anni

10.02.2015

Intuito, ricerca della qualità e fiducia nel futuro. Questi gli ingredienti della storia di Aldo Bongiovanni, un giovane curioso e tenace di Villanova di Mondovì, che all’età di 18 anni chiese in regalo ai genitori delle macine a pietra con l’intento di rilanciare il mulino di famiglia. La storia di Aldo Bongiovanni è esemplare, tanto che Mario Calabresi, direttore della Stampa, gli ha dedicato dieci pagine del suo ultimo libro “Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa”.

Ma chi è questo ragazzo che noi conoscemmo all’inizio della sua attività, timido e curioso tanto da navigare nella rete per cercare le esigenze del momento e dare una risposta pronta? Da sempre interessato ai temi dell’ambiente e del benessere legato all’alimentazione, Aldo ha iniziato a lavorare le farine di mais biologici, prestando massima attenzione alla scelta dei cereali e nel controllo dei processi di molitura. In seguito ha aggiunto altre varietà di cereali come grano saraceno, farro, avena, orzo, miglio, castagna e canapa, che è stata rivalutata soltanto recentemente. Ma anche lo spelta, che è il farro dell’anno Mille.
Una produzione che da subito è stata all’avanguardia, e che oggi più che mai incontra i gusti di vegani e vegetariani, ma che ben si adatta anche alle esigenze degli intolleranti, che possono trovare nelle sue farine, come quella di teff senza glutine, una valida alternativa a quelle più conosciute per la preparazione di alcuni tipi di pane.

Così, da questi primi passi, è nata  anche l’intuizione di commercializzare il prodotto in maniera differente, affiancando al laboratorio di Pogliola di Mondovì uno store reale e virtuale, www.tibiona.it, in cui trovare oltre 3.200 articoli, tra cui alimenti naturali e biologici, specifici per intolleranze o diversi tipi di diete. Poi ancora creme di frutta, tè, spezie, lieviti secchi, paste acide di farro e di segale, malto e caglio vegetale, condimenti, bacche, alghe, fino ad arrivare agli oggetti per il cake-design o alle macchine per il latte vegetale.

Una storia, quella di Aldo, che in è prima di tutto un esempio virtuoso, raccontato anche da Paolo Massobrio sul Magazine del Padiglione Italia. Per leggere integralmente l’articolo clicca qui

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