Che enigma sarà mai il piacere?

09.03.2015

Sempre in viaggio, su e giù fra Milano, Roma, Milano, Padova, Vicenza, Roma. Venerdì pomeriggio a Roma mi hanno invitato a un convegno davvero interessante, ossia alla presentazione del libro di un sacerdote spagnolo, José Noriega, dedicato a cibo, desiderio e sessualità. Enigmi di Piacere. Eravamo in un’aula della Pontificia università lateranense, con un pubblico di religiosi, in maggioranza, che studiano i vari aspetti dell’umano. Ed hanno ascoltato il mio intervento sulle ragioni del gusto, sulla condanna all’omologazione, sui percorsi di un laico che poi si intrecciano con quelli di un religioso, perché l’esperienza umana è così: non tutto è consumo, molto di esso è segno di qualcosa di più profondo. E così si scopre che fame e libido fanno parte di un disegno che chiama l’uomo a partecipare alla vita. “E la novità inaudita – dice Noriega - è che questa chiamata affonda le proprie radici nei desideri più animali”. Già... tutto semplice allora. Affatto. Perché nella parabola della vita poi appare il limite: e dunque quali nuovi orizzonti può aprire il limite (del mangiare e del copulare). Condanna o rivelazione? La vita è fatta per scoprire tutto questo.

Alla fine, dopo aver ricevuto un sentito applauso, l’autore del libro mi ha abbracciato dandomi del tu. Credo ci troveremo ancora, perché le persone vive si incontrano. Grazie per questa opportunità.

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