Incapriata (o ‘Ncapriata)

Questa è una ricetta tipica del Salento. Di origini povere, un tempo era preparata soprattutto nelle campagne dove venivano impiegate le fave e la cicoria che crescevano spontaneamente

Difficoltà
media
Tempo preparazione
15
Tempo cottura
70
Ingredienti
#400 g di fave secche sbucciate #1 kg di cicoria (meglio se selvatica) #2 piccoli peperoncini piccanti #1 bicchiere di olio extravergine di oliva #2 spicchi d’aglio #sale, pepe
Portata
Secondi
Note
Note. Questa ricetta fa parte della cucina povera pugliese che negli ultimi anni è stata rivalutata. Per la sua preparazione si utilizzano fave “muzzicate”, cioè fave secche private della buccia che ricopre ogni singolo seme e spaccate in due. Qualora si abbiano delle fave non sgusciate, vanno fatte ammollare per 16-18 ore, sbollentate e poi sbucciate.

Mettete le fave in una bacinella, copritele con abbondante acqua e fatele ammollare per 5-6 ore. Scolate le fave dall’acqua di ammollo, trasferitele in una pentola, copritele di acqua, e cuocetele finché saranno ben morbide e tenderanno a disfarsi. Salate verso fine cottura per evitare che si induriscano. Il tempo di cottura può variare da mezz’ora a oltre un’ora, secondo la varietà di fave e il metodo di essiccazione.

Scolate l’eventuale acqua rimasta e iniziate a sbatterle con un cucchiaio di legno o con una frusta riducendole in purè. Man mano che sbattete versate olio a filo. Regolate di sale e pepe.

Nel frattempo, pulite la cicoria, lavatela, lessatela in acqua bollente salata, scolatela e tagliatela a pezzi. Molti la tagliano prima, ma in questo modo molti principi nutritivi si disperdono nell’acqua.

Scaldate alcuni cucchiai di olio in una padella con gli spicchi d’aglio interi e il peperoncino tritato, fatevi saltare la cicoria e servitela a fianco del purè di fave, senza mescolare.

La ricetta originale non prevede formaggio ma un poco di Caciocavallo stagionato grattugiato spolverizzato sulla cicoria non ci sta male!