Quel Cartizze che lascia il segno

La famiglia Drusian da tre generazioni produce Prosecco nel cuore di Valdobbiadene

05.07.2017

Mela, pesca bianca, pera. Fiori di acacia. Una sottile speziatura suadente. I segni del Cartizze di razza ci sono tutti. Anche in bocca, dove la finezza aromatica si conferma in tutta la sua eleganza, e il residuo zuccherino arrotonda il sorso allargandolo in ampiezza. Come abbinarlo? Perfetto a fine pasto, oppure sui crostacei, ma anche con qualche piatto che gioca con speziature leggere.

È il Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg Dry di Drusian. È il vino di punta di questa azienda (Francesco Drusian è il winemaker) che con i suoi 80 ettari nel cuore di Valdobbiadene (Bigolino di Valdobbiadene - strada Anche, 1 - tel. 0423 982151) da tre generazioni propone vini impeccabili. Come il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Spumante Dry, millesimo 2016, che colpisce per la sua eleganza e una finezza che persiste a lungo. Anche qui è la frutta bianca a spadroneggiare, accompagnata da un delicato floreale, mentre all'assaggio è più complesso di quanto ci si potrebbe aspettare. Piacevolmente complesso, a conferma che è nei Dry (e negli Extra Dry) che il Prosecco trova la sua interpretazione più convincente.

Nell'Extra Dry la frutta è più matura (c'è anche della banana, ma non manca la mela) e il floreale è un po' più pungente (pitosforo). Nella versione brut, invece, si sente tutta la mela verde – franca e rassicurante – del Prosecco. Ma c'è anche la freschezza dell'agrume e uno sbuffo vegetale. Il residuo zuccherino è piuttosto limitato, e l'acidità è spigliata. Meno rotondo, e non vuole esserlo, ma comunque piacevole.

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