Veronafiere, da Verona in tutto il  mondo a promuovere il vino italiano 

Presentato il Business Tour di Vinitaly, 113000 km in tutti i continenti, con nuove fiere in Sudamerica e in Cina , al fianco delle cantine italiane

13.10.2019

“Al netto di accorpamenti e uscite dal mercato, negli ultimi 5 anni Vinitaly ha visto immutati il 95% dei suoi espositori. Un’alta fedeltà, unica nel panorama fieristico internazionale, che rappresenta il miglior biglietto da visita per una manifestazione che non cambia i propri protagonisti, ma punta a renderli sempre più smart e globali”.

Così, Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, in occasione di un incontro con gli stakeholder di Vinitaly. Archiviata l’ultima edizione con un gradimento complessivo al 95,1% (fonte: customer satisfaction 2019, rilevazione indipendente) e con la nuova impostazione 4.0, Vinitaly (la prossima edizione in programma a Verona dal 19 al 22 aprile 2020) prosegue nello sviluppo delle proprie direttrici - digitale, globale, educativa - aggiungendo nuove caselle a un mosaico che anche nel 2020 supererà se stesso.

"Anche il prossimo anno il mondo del vino sarà da noi e noi saremo nel mondo – ha detto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –; lo faremo nella consapevolezza di poter contribuire alla crescita del business anche con nuove forme di linguaggio e di racconto multitarget. Vinitaly sarà inoltre sempre più incubatore di tendenze attraverso la rappresentazione fisica e virtuale dei trend emergenti nel panorama del vino made in Italy”.

E se sul fronte commerciale, per il 2020, si annuncia un nuovo record dopo i primati registrati lo scorso anno (4.692 espositori in oltre 100mila mq netti e 33mila buyer esteri). Così come si sta giá lavorando alla prossima edizione di Vinitaly and the City, con le sue contaminazioni tra vino, arte, musica e spettacolo pensate per i winelover a Verona e in provincia (80mila presenze lo scorso anno). La prospettiva è quella di una sempre più forte presenza sui mercati internazionali, con Vinitaly che è il partner fondamentale delle cantine italiane, come documentano, da un lato,  l'ormai tradizionale appuntamento che è wine2wine, che a Verona, il 25 e 26 novembre, si svilupperà con il business forum targato Vinitaly, con il focus sulla sostenibilità sociale e sui mercati della domanda, su blockchain e innovazione digitale, ma anche con l’annuncio di Wine Spectator dei 100 produttori italiani protagonisti a OperaWine 2020. E dall'altro, l'investimento sulle manifestazioni fieristiche internazionali, oltre che sulle diverse tappe estere in programma nel 2020. Obiettivo, crescere ancora con Wine South America, che ha visto la sua recente ultima edizione chiudere in aumento del 30% dei partecipanti internazionali, con più di 300 aziende espositrici da tredici Paesi e 6.600 operatori professionali da 21 nazioni.
In Asia è già notevole l’interesse dimostrato per l’esordio di Wine to Asia a Shenzhen (9-11 novembre del prossimo anno), considerata la Silicon Valley del Dragone e piazza strategica per il business del vino, con il 30% degli importatori totali cinesi e città chiave della Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area, che conta oltre 100 milioni di persone. Qui, per il lancio del nuovo salone realizzato in partnership con il socio cinese Pacco Communication Group, Veronafiere prevede la presenza di 400 espositori su una superficie di 40 mila mq lordi. L’evento b2b si configura fin da subito con un respiro internazionale, con una presenza di aziende italiane, europee ma anche dalla Cina e dal Nuovo Mondo. E con la partecipazione delle principali imprese delle tecnologie protagoniste a Enolitech.

Complessivamente, il viaggio attorno al mondo del Food & Wine di Veronafiere nel 2020 sarà lungo oltre 113 mila chilometri (e ritorno). Stati Uniti, Russia, Cina, Brasile, Hong Kong, Thailandia, Olanda, Canada, Polonia, Germania, Messico, Regno Unito sono le tappe in calendario. A questa eccellenza italiana che è Vinitaly, formidabile alfiere del vino del nostro Paese, e al successo di queste iniziative, brindiamo con il Venezia Giulia Sdencina Rosso di Tenuta Stella, una realtà a forte vocazione internazionale, che con questo "Superfurlan" ha ampliato la sua formidabile gamma, ad oggi perlopiù composta da bianchi e spumanti. Da uve refosco merlot e cabernet, ha colore rubino intenso, naso elegantissimo con note di frutta rossa, frutti di bosco e spezie, mentre al palato è caldo e armonico, di gran carattere e lunga persistenza.

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