Bollicine e vini piemontesi per avvicinarci al Natale

Tanto Piemonte e qualche bollicina inaspettata nella recente tornata di assaggi, una delle ultime del 2022

06.12.2022

C'è tanto Piemonte nella nostra ultima degustazione, soprattutto però c'è una visione leggermente differente da quella a cui siamo abituati. Una degustazione tutta da leggere per i consigli a tema bollicine, il percorso tra i Timorasso e qualche sorpresa dal Montenetto bresciano e dalle Marche.

Hic et Nunc di Vignale Monferrato (Al)

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Cominciamo da questa cantina che rappresenta un esempio di come il Monferrato riesce a guardare al futuro sia come produzione sia come capacità di fare enoturismo. Torniamo sui vini di Hic et Nunc per un assaggio di tre etichette che segue quello - clamoroso - del Cortese Monolite. Anche in questo caso, a stupirci positivamente, sarà un'interpretazione alternativa delle uve classiche del territorio. Con barbera e cortese, infatti, producono anche il Metodo Classico Pas Dosè Monbullae dal bel colore paglierino, con naso fine, di camomille e una speziatura che ricorda il fungo. In bocca è fresco equilibrato leggermente amarognolo.

Il Grignolino del Monferrato Casalese Altromondo 2021 si dimostra anomalo con note di mirtilli e canfora. In bocca emerge un che di erborinato che sembra stravolgere il modello conosciuto. Un campione che divide al pari della Barbera D’Asti L’Omonima 2019 che punta su un naso più complesso con sentori già terziari e su un corpo possente, tannico, a discapito di quell'acidità sferzante che contraddistingue il campione classico.

Azienda agricola Il Poggio di Gavi (Al)

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Una bella novità lo Spumante Metodo Classico Pas Dosè Millesimato 2014, da uve cortese, prodotto da un’azienda di Gavi che abbiamo sempre apprezzato, grazie al lavoro di Francesca Poggio e della sua famiglia. Alla vista si presenta subito di un bel colore oro, al naso sono piacevoli le erbe aromatiche e di campo, la ginestra, ma anche il ginger; in bocca il sorso è pieno equilibrato finale sapido e si evolve con la malva arrivando alla senape. Molto particolare, decisamente interessante.

Il Vino Bianco Frizzante Ancestrale L’Eco è un'altra novità: non è il genere di vino che ci fa impazzire, a cominciare dalla vista, con una leggera torbidità su sfondo giallo intenso. Al naso il limone è molto evidente così come la speziatura che in bocca torna a crescere regalando una sensazione piacevole.

Terre di Sarizzola di Costa Vescovato (Al)

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Ci sono due eccellenze assolute in questo territorio: il salame crudo e il vino bianco da uve timorasso. Il primo porta il nome di Salame Nobile del Giarolo e il secondo di Derthona, Tortona in latino. L'azienda della famiglia Penacca è impegnata su entrambi i fronti fin da inizio secolo. Il salame straordinario è ottenuto dalle carni di maiali allevati direttamente da loro allo stato brado poi stagionato in cantina, il secondo invece è frutto di vigne coltivate anche queste fin dall'Ottocento e oggi condotte dall'ultima generazione della famiglia, rappresentata da Mattia, enologo.
Il Colli Tortonesi Timorasso Derthona 2020 ha colore oro che al naso si distingue per l'intensa nota di uva sultanina con sentori primari vinosi. Quando poi il bicchiere sale di temperatura emergono il the e la spezia dell’acciuga che crea un piacevole contrasto con il finale in bocca leggermente dolce. Il Colli Tortonesi Timorasso Derthona Biancornetto 2019 ha colore oro pieno con una nota dominante di idrocarburi. Ha un sorso disteso leggermente tannico che troveremo nella sua massima espressione con il Colli Tortonesi Timorasso Derthona Biancornetto 2017 con colore oro che vira all'ambra. Al naso c'è una bella profondità di fieno e pietra focaia. In bocca un retrogusto camomilla e una sensazione croccante offerta dai tannini rendono il sorso decisamente piacevole. Imponente il rosso Colli Tortonesi Monleale 2017, una barbera che in queste terre e con l'invecchiamento acquista caratteri inusitati. In bocca emerge, di classe, la viola accompagnata dalle ciliegie sotto spirito mentre in bocca c'è equilibrio con una vena tannica.

Azienda agricola Peroni di Capriano del Colle (Bs)

L'Azienda agricola Peroni gettò le proprie fondamenta nel 1875 grazie a Bortolo Peroni, trisnonno dell'attuale proprietario Marco Peroni che attualmente conduce queste vigne sul particolare terroir del Montenetto insieme al figlio Paolo. Il Montenetto di Brescia Trebbiano Monteritto 2020 è un campione sfuggente, difficile da inquadrare. Se da un lato risulta intrigante con sentori ematici e minerali, di pietra focaia, in bocca appare non del tutto composto. Il rosato Imbarazzato 2021 è decisamente scolastico, piacevole, con nasi di fragolina di bosco. Il Vino Rosso La Bella nato da un vitigno autoctono conosciuto come “cagna” poi ribattezzato Bellagna, è un vino di grandissima intensità e persistenza, ma ci chiediamo se la botte faccia al caso suo. Al naso si mescolano note di smalto, liquirizia, frutta rossa; in bocca persiste una nota ematica e una speziatura importante. In cerca di un suo equilibrio. Il Montenetto di Brescia Marzemino Montelungo 2020 ha un naso subito speziato e un che di nocciola e visciole; in bocca si registra una leggera rifermentazione e un che di frutta sotto spirito, Il Montenetto di Brescia Merlot Montealbì 2020 fra tutti appare come il più equilibrato: caldo tannico con un naso fascinoso per i profumi verdi e di liquirizia.

Dacastello Vini Pregiati di Alba (Cn)

Si tratta di una realtà ramificata che ha diversi marchi a coprire le principali denominazioni italiane. Oggi più di cinquanta tipologie di vino sono entrate in un catalogo orientato a un mercato internazionale: sono infatti presenti in Europa, Stati Uniti, Centro America e Nord Africa. Del vasto catalogo abbiamo assaggiato alcune referenze e in particolare del marchio Le Clivie il Sauvignon Sudtirol Alto Adige Torggelen 2021. Di colore brillante molto elegante, al naso senti il bosso appena accennato e un effluvio di salvia che si riflette in bocca. Appare decisamente fresco con una nota amaricante sul finale. Altrettanto convincente il Pinot Grigio Sudtirol Alto Adige 2021: ha naso profondo, richiama l'erba appena tagliata che sul finale evolve in una inaspettata nota ematica. Di buon equilibrio e freschezza.

Infine tra gli altri assaggi segnaliamo il Metodo Classico Cuvèe Nature Mont'illi 2014 di Casale Vitali di Montelparo (Fm). Dal colore oro, al naso è intenso e persistente e va oltre la crosta di pane con un ché di maderizzato. Frutto di uve sangiovese e passerina, in bocca ha un’acidità ficcante, nervosa, che forse sottrae qualcosa all'equilibrio.

Chiudiamo con quello che potremmo definire il migliore assaggio della tornata, il Barbaresco San Giuliano Bricco 2019 di Pasquale Pellissero di Neive (Cn). Si tratta di un grandissimo Barbaresco, che al naso si impone immediatamente con sensazioni complesse e iconiche: senti la pelliccia, ma anche l’anice e la cola per un’evoluzione nel retrogusto elegante e fine. In bocca ha un tannino ancora verde che tuttavia esprime grandi potenzialità.

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