Col paiolo della polenta

Una trattoria autentica a poca distanza da Bergamo Alta

09.02.2015

Se andate a Bergamo per una gita (io l'ho fatto un sabato con tutta la famiglia), dopo il classico giro in città alta, con la piazza Vecchia, la via Gombito e una passeggiata lungo le mura, il consiglio è di allontanarvi dalla città per un chilometro lungo la via Beltrami (uscendo dalla parte di piazza della Cittadella/piazza Mascheroni). In un paio di minuti d'auto o meno di un quarto d'ora a piedi potete arrivare alla chiesetta della Castagneta e alla Trattoria Parietti (via C. Beltrami, 52 – Bergamo Alta – tel. 035221072). Una vera trattoria bergamasca, senza cedimenti alle mode.

Appena entrate vi troverete sull'uscio della cucina, quasi come foste andati a trovare degli amici, col paiolo della polenta e le altre pentole in bella vista. Vi accompagneranno in una sala con arredi da osteria e qualche cedimento kitsch nei complementi (un'anticipazione di uno stile non minimalista l'avrete già avuta guardando la parete esterna dell'ingresso).

Il menù è incredibile. Certo per i piatti, ma anche per come è fatto e per le foto che lo illustrano. Qui non c'è spazio per strizzatine d'occhio alle rivisitazioni evolute/fighette della cucina tradizionale, né nei contenuti, né nella forma. Già riempiti gli occhi, ordiniamo baldanzosi i casoncelli guanciale burro e salvia e la polenta taragna con coniglio e funghi. I casoncelli vengono serviti in una terrina e navigano veramente nel burro, completati da abbondante guanciale. Insomma la cucina mantiene le sue promesse con un piatto decisamente robusto, ma di grande soddisfazione. Veramente eccellente poi la polenta taragna, ben accompagnata dai funghi. Buono anche il coniglio, ma il suo sapore è meno deciso e resta un po' schiacciato fra gli altri ingredienti del piatto.

Anche per una buona forchetta il pasto è impegnativo, così a malincuore si rinuncia ai dolci più golosi (benché ci fosse una torta ricotta e castagne). Si chiude con un sorbetto al limone, che tuttavia si rivela una delusione (l'unica della giornata). Accompagniamo il pranzo con un onesto vino rosso della casa e chiudiamo con il caffè, spendendo meno di 25 euro a testa.

Se venite, meglio prenotare, perché in città è ben nota e la sala non è enorme. E al momento di scegliere il menù, valutate bene se trovare delle partnership con gli altri commensali per condividere qualche piatto in modo da non rinunciare all'assaggio, ma reggere fino in fondo!

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