Estate: andiamo in Scamporella

Un nuovo format per una serata alla settimana tra ulivi, lavanda e buona cucina. In Romagna (e dove se no?)

29.06.2016

L’idea del pic nic è vecchia di secoli (il dipinto Dejeuner sur l’herbe di Manet insegna), eppure in queste estati di crisi economica, vacanze ridotte ed Europei continua a mantenere il suo fascino. Se poi ci mettiamo la possibilità di scappare dall’affollata Riviera e la genialità della gente di Romagna il gioco è fatto. Il nome è di per sé fattore di curiosità (se tu stai leggendo in questo momento è perché il titolo non ti ha lasciato indifferente). Il format, collaudato e affinato ancora di più.

L’idea parte da un’azienda agricola di Cesena, l’azienda agricola Giunchi Enrico, che ha messo a disposizione il suo oliveto secolare. Invece di aprire un agriturismo hanno deciso di sfruttare l’ambiente naturale: al posto della sala, i rami di un ulivo, al posto del tavolo, il terreno al di sotto. Però non pensate che qualcosa sia lasciato al caso. All’arrivo si è accolti con professionalità e a ognuno viene assegnato il proprio tavolo (pardon, ulivo) e un cestino con la classica tovaglietta a quadretti rossi e il necessario per l’apparecchiatura. Poi arriva il vino che è quello dell’azienda (biologico). Infine si comincia con le portate, servite direttamente a ogni ulivo. Si parte all’imbrunire e si va avanti fino alle prime ore della notte, accomodati sui comodi cuscini sempre in look a scacchiera. Scamporella viene proposta ogni giovedì.

La novità dell’anno invece, proposta con cadenza mensile nel terzo martedì del mese, è Sgardella: ovvero Scamporella + cinque griglie roventi e cinque chef. il format è simile, però nel cestino c’è l’aperitivo preparato da Alberto Faccani del Magnolia di Cesenatico. Poi alla griglia cucinano una proposta ciascuno gli chef dell’associazione Chef To Chef dell’Emilia Romagna. L’ultima volta hanno partecipato Riccardo Agostini del Piastrino di Pennabilli, Massimiliano Mascia del San Domenico di Imola, Fabrizio Mantovani di FM di Faenza, Fabio Rossi di Vite di San Patrignano, Silver Succi del Quarto Piano di Rimini. La formula prevede un costo fisso (50 euro), che comprende ciascuna delle cinque portate uscite dalle griglie (quante volte si vuole) e una bottiglia di vino a coppia (o birra artigianale). C’è un solo problema: sia Scamporella sia Sgardella sono sempre pieni e bisogna prenotare con un po’ di anticipo al numero 380 767 6634 (hanno anche pensato alle liste di attesa così che nessuno resti "a griglia asciutta"). Un grande successo, per una formula geniale (e aggiungiamo: chi ha orecchie - e ulivi - per intendere, intenda…).

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