Stilla, una luce soave fra Vicenza e Verona

Sorprendente sosta in un ristorante fra la zona del Soave e quella dell’Amarone

06.02.2024

Dalla cantina Prà a Monteforte d’Alpone, paese del Soave classico, si può anche andare a piedi in questa bomboniera di ristorante in mezzo alla campagna, sotto l’ombra del monte Bisson.
Sta nel comune di Colognola al Colle, che invece è un’enclave dell’Amarone, e colpisce per quelle vetrate che fanno intravedere una sala elegante, luminosa, con una quarantina di posti a sedere.

Solo a vederlo ti infonde un’idea di relax assoluto, quasi un compimento, come è stato per me, di una giornata fra colline, assaggi di vino e incontri. Hanno anche 5 camere graziose per chi vuole svegliarsi al mattino in mezzo alla natura viva di questa zona.
Ma chi ha concepito questo luogo? Una coppia affiatata, giovane: Silvia e Tommaso.
La prima proviene da esperienze milanesi come Erba Brusca sui Navigli, dove ha appreso il piacere di cucinare con le erbe e il Liberty, nostra corona radiosa inossidabile. Questa era la vecchia casa di famiglia di Tommaso Venturini, che oggi è diventato un luogo di raffinato design, assolutamente coerente con la cucina creativa di Silvia Banterle.
La carta dei vini parla “naturale” e molto francese, anche se un omaggio maggiore al territorio, a mio parere, non ci starebbe male. Aperti dal mercoledì alla domenica, sempre a cena (e a pranzo solo il sabato e domenica), hanno portato senza dubbio una ventata di aria fresca e di novità, per un locale di cui si sentirà parlare.

Il menu è ovviamente in movimento, perché le materie prime comandano, anche se alcuni punti fissi del nostro Golosario non mancano: il riso Riserva San Massimo, la pasta Mancini, i formaggi di Foradori, la farina Petra, Lady Caffè.

Ora, apprezzando l’offerta di un amuse bouche e burro (senza strafare come troppi fanno), fra gli antipasti merita prendere un piatto come la variazione di topinambur crema di aglio dolce, insalata aromatica arance e gin, davvero convincente;
succulento il petto d’anatra dry-aged con maionese all’elicriso, prugne essiccate, insalata di finocchio e radicchio rosa al bergamotto.
Quindi i calamari al vapore con rape colletto viola, arachidi, estratto di cavolfiore. Come vedete le verdure sono un complemento sempre presente e davvero piacevole.

Fra i primi il risotto è con estratto di spinacini, burro alle acciughe e si caratterizza per la sua spiccata acidità, che quasi fa il paio con quelle “volatili” dei vini naturali che tanto piacciono a Tommaso.
Le mezze maniche hanno un fondo di sedano rapa e mandarini in composta,
ma il piatto super è stato quello dei ravioli piastrati ai moscardini, brodo di cavoli e infuso di camomilla. Geniale!
Si passa ai secondi col salmerino scottato beurre blanc ai funghi, broccolo fiolaro e mele cotogne (molto buono).
Sorpresa per la verza arrosto con sesamo nero e tartufo nero che aveva una consistenza quasi carnosa e un gusto pieno;
la pancia di maiale con radicchio pan di zucchero, mele in agro e crumble di mele e scalogno peccava di troppe parti grasse, che i vari abbinamenti sono riusciti del tutto ad addomesticare.
Altra curiosità la si trova nei dolci, con il gelato all’aglio nero, ribes pan di spagna e duche de leche, davvero interessante.
Ghiotta e fuori dal comune la Tarte Tatin di zucca, gelato ai semi di zucca, crema di zucca e peperoncino,
accanto all’ottimo strudel di pere con gelato allo Strack40 di Foradori.
Ottimo il pane, realizzato da Simone Padoan e focaccia e sfogliatine fatte in casa sono con la farina Petra di Molino Quaglia.
In conclusione, un luogo dove tornare, già radioso alla prima prova, ma sicuramente in crescendo. La squisita accoglienza di Tommaso è un plus, la creatività di Silvia è tutt’altro che un azzardo. Dietro ci sono studi severi per arrivare a un equilibrio vincente.
Bravi, mi avete sorpreso!

Stilla

località Casette, 1
Colognola ai Colli (Vr)
Tel. 045 482 6046

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