Il cioccolatiere di Vicoforte di Mondovì con Cacao & Friends Italia lancia un'iniziativa ambiziosa che mira a trasformare la filiera del cacao camerunense, puntando su qualità, innovazione tecnologica, sostenibilità e un forte impatto sociale. Un modello che promette di unire produttori e artigiani cioccolatieri sotto il segno dell'eccellenza Bessone. Infatti, da oltre due anni e mezzo con i soci di Cacao & Friends Italia, Silvio sta coltivando un progetto visionario che nasce dalla volontà di cogliere un'opportunità concreta: rispondere alla ricerca di qualità da parte del governo camerunense e, al contempo, riscrivere le regole di una filiera troppo spesso opaca e soggetta a speculazioni.
Camerun: un tesoro da valorizzare
Il Camerun, quarto produttore mondiale di cacao, vanta un patrimonio genetico di straordinario valore, eppure stenta a veder riconosciuta la sua eccellenza. "Il cacao, finché è sull'albero, è un capolavoro" spiega Bessone, "ma le tecnologie vetuste, ferme al 1850, e le fermentazioni empiriche spesso ne compromettono la qualità intrinseca, introducendo problemi sanitari come Escherichia coli e muffe."
È qui che si inserisce l'intervento di Bessone. Dopo due visite nel paese africano, ha siglato un accordo con la Cooperativa Ndom, che raggruppa 650 piccoli produttori. L'impegno è duplice: formare i coltivatori e introdurre innovazioni radicali nei processi di lavorazione. Fulcro di questa trasformazione sono i fermentatori progettati da Bessone stesso, prodotti in provincia di Asti e pronti a partire per il Camerun, con destinazioni future anche in Colombia, Gabon e altri paesi produttori. Questi macchinari permettono un controllo preciso dei processi di fermentazione, cruciali per la qualità finale del cacao, e consentono di recuperare ogni sottoprodotto.
Il "Metodo Bessone": innovazione e zero sprechi
Ma l'approccio di Silvio Bessone va oltre la semplice fermentazione. Con il suo "Bessone Method Process", si punta a valorizzare l'intero frutto del cacao.
"Oggi polpa e fibra vengono abbandonate nei campi, generando marcescenze" sottolinea il cioccolatiere. "Noi le trasformiamo in risorse preziose".
Dalla liofilizzazione della polpa si ottiene uno zucchero di cacao, che permette di creare un cioccolato dolce ma dichiarato "100% cacao". La fibra disidratata e liofilizzata può essere aggiunta come ingrediente funzionale negli alimenti. Persino l'acqua di vegetazione può diventare un aceto di cacao, simile a un condimento balsamico.
"Ogni goccia del prodotto viene recuperata" afferma Bessone.