A San Secondo di Pinerolo La Locanda di Casapautasso

Nella bella casa di Aldo e Marilena per gustare una cucina della tradizione con qualche piacevole divagazione personale

18.04.2016

Il nome La Locanda di Casapautasso non poteva meglio identificare questo locale, non nuovissimo (è aperto da 6 anni) ma solo di recente all’onore della cronaca. Perché di locanda si tratta: una bella casa padronale appena fuori del centro di San Secondo di Pinerolo (via Godino Delio 17/a - tel. 0121501555 - 3387914458 - TO) con quattro camere accoglienti per i viandanti che, dopo una buona cena corroborante e una buona bottiglia, non si sentano di affrontare le insidie dell’etilometro.

Ma Casapautasso è realmente una casa in cui Aldo, il patron, vi accoglie come un ospite sempre gradito con un bicchier di vino o con un vermouth vecchia formula da impazzire (Martelletti di Cocconato). E poi una briochina farcita né dolce né salata che bene accompagna. E ancor più ti pare di essere in famiglia quando il padrone di casa, sempre Aldo, invita a scendere in cantina e prendere dagli scaffali, ben forniti e con una scelta di buon livello, la bottiglia o le bottiglie che più aggradano. Poi penserà lui al sevizio accurato e puntuale.

Ma veniamo al sodo, in questo locale in cui la signora Marilena, moglie di Aldo, dirige la cucina con il taglio e il piglio di chi vuole soddisfare una tavolata di amici (max 24-26 commensali). Qui i piatti rispettano la tradizione con accuratezza e maestria concedendosi qualche divagazione personale sempre nel pieno rispetto delle regole della cultura del territorio e perseguendo la ricerca delle materie prime di qualità.

Via allora con quattro antipasti: una formaggetta di capra in camicia fillo e speck; l’insalata di pollo affumicato con valerianella e verdure in agrodolce e le lumache alla parigina nel pentolino (senza guscio). Ma non mancano la battuta al coltello di fassone in omaggio alla tradizione e le acciughe del Cantabrico sulla mozzarella di bufala in omaggio alla ricerca della materia prima di qualità.

Tra i primi piatti, i tagliolini al ragù di salsiccia e i quadroni (specie di agnolotti) ripieni di cernia e pistacchio in crema di zucca (originali e gustosi) nonché il risotto al Prosecco e uovo di trota.

Passando ai secondi meritano il filetto o la tagliata di Barà, bovino di una razza originale della Valpellice riallevato e riscoperto, salvandolo dal pericolo dell’estinzione. Eccellente la coscia di faraona confit con purea e punte di asparagi.

Tra i dolci il gelato di liquirizia e croccante alle nocciole e un indimenticabile zabaione al Marsala con barrette di cioccolato.

In conclusione, un piacevole locale con cucina sicura di sostanza e di qualità in cui materie prime e tradizione si esaltano in un insieme mai banale con qualche slancio di creatività. E curiosamente la creatività si sfoga anche nell’arte con le creazioni che Marilena realizza con i suoi dipinti sulle uova ideando un’ovoteca (galleria di dipinti sulle uova) in cui reinterpreta un evento speciale abbinandolo all’immagine di un nuovo uovo che ricordi l’evento. 

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