Il profumo orientale di San Gimignano

Merita la corona questo giovane chef molto capace

09.06.2021

Provate a chiudere gli occhi e partire per un viaggio nelle colline toscane, a pochi km a sud-ovest di Firenze, in una piccola città medievale circondata da mura del XIII secolo con una piazza centrale di forma triangolare e una serie di torri a completare il panorama. Se avete immaginato bene siete finiti proprio a San Gimignano, comune della provincia di Siena, situato lungo una delle direttrici della Via Frincigena, il percorso che i pellegrini di tutta Europa seguivano per recarsi in preghiera alla tomba dell'apostolo Pietro a Roma. Nel pieno centro di questa cittadina, che oggi mantiene intatto il suo fascino duecentesco, in una viuzza, troviamo il ristorante che porta il nome dell’omonima via: San Martino 26.

Un locale invitante, elegante, ricavato dalle vecchie cantine di uno dei palazzi storici. Pareti in pietra, pavimento in travertino e soffitto in mattoni compongono le due salette. In cucina c’è Ardit Curri, albanese di nascita e italiano di adozione: lascia la sua terra a 16 anni, studia all'alberghiero di Cortona, perfeziona le sue abilità presso il Ristorante Perucà della famiglia Pernarella, di cui in seguito diventa capo cuoco e nel 2014 si trasferisce al San Martino 26, sempre di proprietà dei Pernarella. La sua cucina si ispira a quella del territorio aggiungendo però il suo personale punto di vista sotto forma di originali rivisitazioni in stile orientale. Per chi vuole provare un assaggio dell'idea di cucina di chef Curri segnaliamo i 3 menu degustazione (Insieme - Toghether 5 Portate 60 €; San Martino 7 Portate 90 €; Vegetariano 4 Portate 45 €) mentre per chi vuole sentirsi libero di scegliere ogni singola portata col menu à la carte c'è davvero l'imbarazzo della scelta.

Per quanto riguarda gli antipasti abbiamo apprezzato carciofo, zucchina, cicoria “fiori gambi primizie”; salmone, soia, miele, cipollotto, cetriolo, agrumi “sashimi sake”; mela, polline “fegatino toscano”; acciuga, cime di rapa “lingua in salsa verde” (tutti a 18 €).
Sui primi invece non potete non assaggiare il raviolo jiao-zi paris 2020 con maiale, verza, zenzero, lime, soia, mirin, accanto ai testaroli al pesto di basilico, pomodoro, parmigiano;
tagliolini con colatura di alici, burro, scampo; bottoni con cibreo, citronella, tuorlo, brodo di pollo e risotto “gambero” di Colonnata, essenza di mare, lardo (tutti a 20 €).
Tra i secondi ci ha particolarmente stimolato la “faraona” con foie gras, sedano rapa, verza
ma anche il “maialino” farcito con anguilla, rafano, topinambur (28 €).
Altri piatti saranno “passeggiata nel bosco”: cardoncelli, yogurt, mirtillo (20 €); “pescato”: dashi, katsuobushi, broccoli e “piccione” con macaron di interiora, salsa tare, oxalis (28 €).

Dulcis in fundo, letteralmente parlando: “dolci memorie” con yogurt, zafferano, pesca;
“granita & brioches” con fragola, sambuco, cornetto; “cacao e caffe” con toffee, cioccolato, caffè (10 €).

Una cornice suggestiva, un luogo sospeso nel tempo e un'esperienza indimenticabile: se cercate queste tre cose un passaggio al San Martino 26 non vi deluderà. Per noi è corona!

San Martino 26

via S. Martino, 26
San Gimignano
tel. 0577 940483
https://www.ristorantesanmartino26.it/

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