Red Montalcino, viaggio intorno al Rosso

I nostri assaggi dalla prima edizione di Red Montalcino, che ha battezzato le nuove uscite di oltre 60 cantine produttrici di Rosso di Montalcino

09.08.2023

Nella suggestiva fortezza medievale del borgo toscano si è svolta  la prima edizione di Red Montalcino: nuove uscite di oltre 60 cantine produttrici di Rosso di Montalcino.
Perfetta la scelta di presentare questo Rosso nel periodo estivo e all’aperto, servendo vini adeguatamente raffreddati in abbinamento a piatti dal timbro rustico come la pappa al pomodoro o le tagliatelle al ragù di battuta di Chianina e di sostanza come il crostino di fegatini o la bistecca fiorentina.

Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio di Montalcino, il conte Marone Cinzano di Col d’Orcia e Ilaria Martini della Cantina San Guglielmo hanno anticipato la serata con una tavola rotonda di approfondimento per approfondire l’ascesa del Rosso negli anni e a leggerne le caratteristiche del suolo, le esposizioni e la longevità. Il Rosso, chiamato anche vino vermiglio, nasce in un territorio di anime diverse e contrapposte, pensato come una riserva in un territorio che idealmente ricorda un cerchio dentro al quale convivono paesaggi e matrici geologiche peculiari. Nel 1980 nasce la DOCG del Rosso di Montalcino: prima di allora era chiamato Rosso dai vigneti di Brunello. La matrice del territorio sono argille, sabbie e galestro che salgono sino a 600 metri sul livello del mare, distante solo 30 km.
Il 2021 porta con sé una gelata primaverile e un’annata siccitosa. A Ovest, quasi a lambire il fiume Ombrone su terreno di scheletro nascono le uve che danno vita a un vino con una gradazione importante ma allo stesso tempo croccante, con sfumature di ginestra, leggere note ematiche e una bella salinità. Questo è Pian delle Vigne 2021 di Antinori.

All’azienda Sesta di Sopra (Ridolfi), su creta senese Gianni Maccari produce un Rosso pensato come un Brunello. L’annata 2021 sfoggia le classiche sfumature olfattive e di bocca, un calice dal colore carico dato da 90 giorni di macerazione e 12 mesi di botte grande. Una bottiglia che rappresenta il biglietto da visita della cantina, tra forza, profumi di macchia mediterranea e struttura.

Fabian Schwarz gestisce con la famiglia un’azienda di fronte al monte Amiata, con l’abbazia di Sant’Antimo di lato: La Magia 2021. Dopo 9 mesi di tonneaux il vino va in bottiglia. Qui si ha un estratto potente, tra pietre sassi e tufo.

Andando verso Nord Ovest troviamo Ilaria Martini di Cantina San Guglielmo, con un ettaro a Brunello e soltanto mezzo a Rosso. Un forte legame con la Maremma, il terreno circondato da bosco, il suo San Guglielmo 2020 è un vino che si presenta da vero toscano, schietto e senza alcun make up.

La cantina di Argiano è una piccola, splendida azienda sita nel borgo dell’omonimo Castello che sovrasta il fiume Orcia. Il Rosso viene prodotto consultando il calendario lunare e l’influenza che ha sul vino. Un calice dalle stesse uve del Brunello ma con una beva più pronta, affinato in botti di rovere.
Tra gli altri calici interessanti ecco Collemattoni 2021, nel versante sud. Qui la famiglia Bucci offre un Rosso di bella struttura ed equilibrio che emerge come una riserva-style.
Poggio alle Mura 2020 di Banfi è un sangiovese da selezione clonale con impianto ad alberello, con un’impronta del legno importante sia al naso sia in bocca.
Tra stili e vini diversi si arriva a La Caduta 2019 di Caparzo, un vigneto volto ad Ovest, un Rosso marcato da mineralità e note balsamiche e saline per uno stile pulito e rigoroso
A San Quirico, ai confini con i calanchi, a Nord di Montalcino, l’azienda Palazzo. Il suo rosso 2021 segue una vinificazione in botti grandi che donano al vino note scure e mentolate di frutti rossi e freschezza, seguite da un tannino leggero. Una bottiglia interessante.


Il Rosso di Col D’Orcia ricorda un signore d’altri tempi per eleganza e semplicità: a Venezia, negli anni d’oro, Arrigo Cipriani proponeva questo Rosso al calice come vino della casa all’Harry’s Bar. Ora ci si inchina alla splendida prestanza di questo 2020.
Le stesse sensazioni si provano per Poggio Landi, non fosse che alcuni tratti si percepiscono più incisivi, con un colore intenso e il corpo più rotondo.
Ancora Sassetti Livio Pertimali 2020: alla bocca fenoli che ne segnano la prevista longevità, con un naso di freschezza balsamica e carnose note ematiche.
Rosso Mastrojanni 2021 ricorda la pienezza e la superbia di un giovane ancora scalpitante.
Scopone 2021 è alla sua prima uscita: si presenta con nuova etichetta e una produzione di 12.000 bottiglie. La posizione protetta dal monte Amiata a 500 metri s.l.m. assicura buone maturazioni e clima ventilato. Un Rosso di certezze.

Uccelliera-Voliero 2021 racconta l’annata ma anche la passione per generare un vino di qualità superiore all’interno di una zona già celebrata.
La Fortuna 2021: nel calice l’ elemento climatico sussurra di una calda estate ma pure di una pianta che conclude l’intero ciclo biologico lasciando esprimere l’annata senza veli e dando un forte carattere.
Il Rosso 2021 di Donatella Cinelli Colombini conferma la sua elegante personalità, da sempre imprimatur di Montalcino.
Colto 2020 di Castello Romitorio è un gran bel vino: rotondo, fragrante e croccante. Perfetto per l’invecchiamento ma già soddisfacente nell’immediato.

Ed ora attendiamo la nuova anteprima del Brunello di Montalcino!

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