Petra Feel è il nome di un progetto esperienziale e sensoriale sviluppato dall’Università della Farina di Petra Molino Quaglia, rivolto a professionisti quali ristoratori, pizzaioli, panificatori e pasticceri. Non solo apprendimento tecnico, perciò, ma ogni laboratorio diventa una palestra di condivisione di obiettivi e un momento di interazione tra i partecipanti, con la finalità di stimolare la creatività e l’innovazione.
Altro aspetto fondamentale, la contemporaneità dei temi trattati, tra cui il foraging (ovvero gli impasti realizzati con ingredienti selvatici quali muschi, licheni, cortecce d’albero), la pasticceria vegetale, che prevede l’utilizzo di oli vegetali (come olio di semi, olio di cocco, burro di cacao), bevande vegetali (soia, mandorla, riso, ecc.), farine alternative (farina di ceci, farina di lupini, ecc.), e dolcificanti naturali (come lo zucchero di canna integrale o lo sciroppo d'acero) per replicare le funzioni di uova, latticini e burro; la creazione di aperitivi in bakery; quindi, i lievitati iconici della tradizione (panettoni, pandori, colombe ecc.).
L’approccio può essere riassunto nella frase “Prima il pensiero, poi la tecnica” e sottolinea come la seconda sia fondamentale per la riuscita del prodotto finale, ma il primo è l’unico strumento in grado di creare nuove visioni, ispirandosi anche a mondi lontani da quelli abituali (vedi gli ingredienti selvatici e quelli vegetali), e di dare vita a una progettualità innovativa e sostenibile. Proprio quest’ultimo aspetto rappresenta un focus non solo filosofico ma anche operativo, perché deve coinvolgere l’intero team o brigata che lavora attorno alla figura del ristoratore o del pizzaiolo (benessere psico-fisico, sostenibilità orari di lavoro ecc.). E con un occhio attento al contenimento dei costi di produzione senza toccare la qualità del prodotto finale.