«Ringraziamo gli Assessorati regionali all’Agricoltura che anche per la 52^ edizione del Premio hanno collaborato con Veronafiere per identificare le personalità e realtà che più hanno favorito la crescita del comparto vino italiano. Volto a valorizzare tipicità e specificità dei territori, il Premio Angelo Betti rappresenta uno degli appuntamenti più attesi di Vinitaly, nonché una panoramica sulle eccellenze che l’intero settore vitivinicolo made in Italy continua ad esprimere».
Si è aperta con questo saluto del direttore generale di Veronafiere Spa Adolfo Rebughini la cerimonia di premiazione in cui sono stati annunciati ieri i vincitori del “Premio Angelo Betti – Benemeriti della vitivinicoltura”. Intitolato in occasione dei 50 anni di Vinitaly ad Angelo Betti (il visionario fondatore di Vinitaly, da lui istituito nel 1973, e la cui figlia Serena Betti e moglie Alma Guidi erano ieri presenti alla cerimonia). È il riconoscimento che viene assegnato ogni anno nel corso della giornata inaugurale di Vinitaly, a istituzioni o personalità che, attraverso la loro attività professionale o imprenditoriale, hanno dato un contributo significativo al miglioramento qualitativo della produzione viticola ed enologica nelle loro rispettive regioni.

Nella cerimonia svoltasi nella splendida cornice dell’
Auditorium Verdi guidata da Paolo Massobrio e Marco Gatti, queste le personalità chiamate sul palco, con le autorità di ogni Regione, a ricevere dal direttore generale di Veronafiere Spa Adolfo Rebughini,
medaglia e diploma che attestano il loro ingresso nell’
Albo d’Oro del “Premio Angelo Betti – Benemeriti della Vitivinicoltura”.
Jarno Trulli (Abruzzo, accompagnato dall’Assessore Emanuele Imprudente): è l’esempio di come passione, sacrificio, voglia di raggiungere risultati, siano l’approccio vincente nel mondo della Formula 1 come in un settore diverso, quello della viticoltura. Alla guida prima di un auto e poi di Podere Castorani, è campione nello sport e nel vino.
Antonio Griesi (Basilicata, accompagnato dall’Assessore Carmine Cicala): dopo anni vissuti a Milano ha fatto ritorno a Maschito e nel 2000 ha fondato la cantina Casa Maschito, recuperando i vigneti di famiglia, producendo vini da uve autoctone, Aglianico del Vulture, Malvasia e Moscato. È esempio di come viticoltura possa esser opportunità per i giovani.
Alberta Nesci (Calabria, accompagnata dall’Assessore Gianluca Gallo): prendendo le redini dell’azienda agricola Nesci, fondata nel 1898 a Palizzi, in provincia di Reggio Calabria, e guidata dalla sua famiglia da ben 5 generazioni, la giovane imprenditrice ha portato la cantina a riconoscimenti nazionali e internazionali. Rivelandosi - come ha sottolineato l’assessore all’agricoltura Giancarlo Gallo - tra le più giovani produttrici di talento del territorio calabrese.
Carmine Fusco (Campania, accompagnato dall’Assessore Nicola Caputo): appassionato custode della tradizione enologica campana e anima dell’azienda Agricola Il Poggio di Torrecuso, esaltando il legame autentico con il territorio ha proiettato l’identità del Sannio beneventano ai vertici della viticoltura Italiana.
Giuseppe Meglioli (Emilia-Romagna - accompagnato dall’Assessore Alessio Mammi): enologo, giá consulente presso diverse cantine in Italia e all’estero, docente e professore universitario, con la moglie Anna ha fondato e gestisce la casa editrice Eno-One, con cui, pubblicando libri tecnici di viticoltura ed enologia, ha favorito la possibilità di “appropriarsi delle novità tecniche”.
Stefano Trinco (Friuli-Venezia Giulia - accompagnato dall’Assessore Stefano Zanier): enologo di altissimo profilo umano e professionale, oggi è titolare con i suoi consoci della cantina Vigneti Pittaro di Codroipo, e presiede la Doc Friuli. La sua competenza lo rendono una figura di indiscussa autorevolezza nel panorama vitivinicolo della regione e nazionale.
Azienda Agricola Marco Carpineti (Lazio - accompagnato dall’Assessore Giancarlo Righini): precursore del bio, nella sua azienda si è dedicato alla coltivazione dei vitigni laziali rivelando una visione innovativa dell’interpretazione del Bellone e del Nero Buono di Cori. È simbolo di sostenibilità, rispetto per la natura e ricerca nella tradizione.
Lorenzo Turco (Liguria - accompagnato dall’Assessore Alessandro Piana): produttore di vini di qualità, imprenditore alla guida di un agriturismo, figura capace di fare rete (è tra soci fondatori di Vite in Riviera), incarna i valori cari alla Liguria di tradizione, innovazione e sostenibilità.
Francesca Pagnoncelli Folceri (Lombardia - accompagnato dall’Assessore Alessandro Beduchi): per la sua dedizione nell’attività di famiglia e per il suo costante impegno nella promozione del Moscato di Scanzo, passito unico al mondo, che nasce da uno storico vitigno autoctono, e che nasce nella Docg più piccola d’Italia.
Cantine di Castignano S.C.A.C. Società Cooperativa Agricola (Marche - accompagnato dall’Assessore Andrea Maria Antonini): con 500 ettari vitati è una produzione di circa 450.000 bottiglie è una cooperativa tra le più grandi della regione, con i soci che esprimono coralmente fantasia e operosità della realtà rurale del Piceno, incarnando valori radicati nel territorio.
Adamantonio Flocco (Molise - accompagnato dall’Assessore Salvatore Micone): maturata la passione per l’agricoltura in famiglia, oggi gestisce un’azienda di 40 ettari, e dopo esser diventato socio è diventato presidente della Cantina San Zenone di Montenero di Bisaccia. Vive l’essere imprenditore agricolo non solo come professione, ma come una missione, orgoglioso portabandiera del Molise nel mondo.
Maria Cristina Castelletta (Piemonte - accompagnata dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dall’Assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni): imprenditrice nel settore vitivinicolo, è azionista e membro del Cda della Cantina Tosti1820, dal 2022 è presidente del Consorzio Alta Langa Docg, la denominazione che rappresenta il metodo classico più antico d’Italia. È premiata per il suo impegno nella valorizzazione del Piemonte vitivinicolo e per il suo ruolo di guida del Consorzio Alta Langa Docg che ha favorito la crescita della denominazione.
Michael Bradlwarter (Provincia Autonoma di Bolzano - accompagnato dall’Assessore Luis Walcher): è meritevole del premio per la sua visione lungimirante, per il suo contributo fondamentale alla crescita e al rinnovamento del settore vitivinicolo, per la sua dedizione alla qualità e alla sostenibilità, per la sua opera instancabile di valorizzazione del territorio.
Marco Donati (Provincia Autonoma di Trento - accompagnato dai dirigenti Chiara Comper e Andrea Merz): alla guida di una delle cantine più antiche del Trentino, cura ancora anche un vigneto storico con viti di 85 anni, raro esempio di biodiversità, con numerosi cloni di Teroldego. E nelle cantine sono custodite due bottiglie del 1863. Con la moglie Elena e la figlia Elisabetta, hanno fatto della loro azienda una scelta di vita, dove ogni giorno vivono l’amore che li lega al Trentino, con un occhio all’innovazione senza trascurare la tradizione.
Azienda Agricola Frisino Francesco (Puglia - accompagnato dall’Assessore Donato Pentassuglia): Francesco Frisino, con la sorella Flavia, hanno preso le redini di una piccola azienda di famiglia nel 1984 e coniugando tradizione e innovazione l’hanno fatta crescere producendo olio e vini (da vitigni autoctoni). Rappresentano un esempio per tutti i giovani, di un successo raggiunto tornando alla terra e investendo in progetti innovativi e sostenibili.
Gianpaolo Parpinello (Sardegna - accompagnato dall’Assessore Gian Franco Satta): Poderi Parpinello è il risultato di tre generazioni di esperienza e passione nel mondo della viticoltura che inizia con nonno Luigi e prosegue con Giampaolo, enologo di grande esperienza. Con radici ben salde in Sardegna, l'azienda coltiva 35 ettari di vigneti, valorizzando vitigni autoctoni come cagnulari e torbato. Oggi, la nuova generazione prosegue il percorso di crescita, ampliando la produzione con nuove etichette e arricchendo l'offerta con esperienze enoturistiche. Poderi Parpinello è un esempio di tradizione e innovazione al servizio della qualità.
Giovanni Giardina (Sicilia - accompagnato dal Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Fulvio Bellomo): enologo e docente in master universitari, degustatore in commissioni internazionali e già vice presidente sia di Onav sia di Anag, ha ricevuto il premio per il suo essere uomo che, con la sua profonda conoscenza del mondo vitivinicolo, ha saputo narrare la cultura dei sapori e del saperi del vino siciliano diventandone ambasciatore nel mondo.
Zeffiro Ciuffoletti (Toscana - accompagnato dall’Assessore Stefania Saccardi): studioso attento e appassionato del rapporto tra storia, agricoltura e società, il professore è storico e intellettuale di riferimento nel panorama accademico italiano, e riceve il premio per il suo straordinario contributo alla conoscenza e alla valorizzazione della cultura vitivinicola e rurale della Toscana.
Azienda Agraria Carlo Marco Carini (Umbria - accompagnato dall’Assessore Simona Meloni): per la qualità dei vini. Per l’attenzione alla innovazione e sostenibilità. Per la passione. Per l’impegno nella promozione del vino. E per l’eccellenza nel servizio. Queste le motivazioni che portano all’azienda Carini il prestigioso riconoscimento di Vinitaly.
Didier Gerbelle (Valle d’Aosta - accompagnato da Claudine Bronod): nel 2006 ha rilevato l’azienda prima dei nonni e poi dei genitori e ha intrapreso la strada della vinificazione in proprio. È premiato per la passione, la ricerca e la dedizione nel lavoro di valorizzazione di vitigni autoctoni, di cui in alcuni casi si erano perse le tracce, e in particolare nel recupero del Neret, vino che merita posto d’onore nella produzione valdostana.
Corrado Giacomini (Veneto - accompagnato dall’Assessore Federico Caner): illustre accademico, che ha iniziato la sua carriera nel 1967 presso l’Universitá Cá Foscari di Venezia, ed è culminata nel 1985 con la nomina a Professore Ordinario. Oltre all’attività accademica e di ricerca, ha avuto ruolo determinante nel mondo della cooperazione vitivinicola, avendo guidato fino al 2024 Vi.V.O. Cantine, facendo crescere la superficie vitata dai 3380 ettari del 2021 agli oltre 6000 del 2024, e realizzando una gestione virtuosa delle risorse, che hanno visto l’azienda restituire al territorio 665,87 milioni di euro, tra il 2013 e il 2023. È premiato per il suo essere punto di riferimento per l’intero settore vitivinicolo, per la sua capacità di leadership, per la sua visione lungimirante.