Pane carasau e pitta (farina di grano tenero)

In questa ricetta si parla della pitta che viene mangiata in Medioriente, che per certi versi può ricordarci, per come si gonfia in cottura, il pane carasau sardo, anche se quest’ultimo è fatto con farina di semola di grano duro

06.03.2023
Difficoltà
media
Tempo preparazione
120
Tempo cottura
6
Ricetta altri tempi
90 riposo
Ricetta numero persone
6
Ingredienti
# 15 g di lievito di birra fresco # 300 ml di acqua tiepida # 1 cucchiaino di zucchero # 500 g di farina # 2 cucchiaini di sale # 2 cucchiai di olio EVO
Portata
contorno

Sciogliete il lievito nell’acqua assieme allo zucchero e unite alla farina; aggiungete il sale e l’olio per ultimo e impastate finché il panetto non sia liscio e morbido. Fate raddoppiare il volume in una terrina oliata e coperta con della pellicola. A raddoppio avvenuto, prendete l’impasto e ricavate 12 palline che appiattirete su un piano infarinato e lascerete separate l’una dall’altra a lievitare di nuovo.

Nel frattempo accendete il forno alla massima temperatura e preparate le teglie che dovranno essere caldissime quando accoglieranno le pite.

Quando i pani saranno lievitati, spruzzateli o pennellateli con acqua e fateli scivolare nelle teglie caldissime; cuocete per 3 minuti. Le pite dovranno risultare morbide, gonfie e vuote all’interno. Se questo non avverrà significa che la temperatura del forno non era sufficiente, o che lo spessore non era costante. Come per la piadina, anche la pitta deve essere conservata in un sacchetto di plastica per mantenerne la morbidezza, e mentre le sfornate, copritele con un canovaccio.

X

Cookie Policy

This page uses third-party cookies to offer personalized content